Abbiamo contattato una persona che ha effettuato il servizio di assistentato ai minori sui bus scolastici per chiederle come sia possibile che una bambina di appena tre anni venga dimenticata su un pullmino scolastico.

“Mi dispiace moltissimo per la bambina e la sua famiglia – chiarisce subito la fonte, che ha chiesto di rimanere anonima – ma non posso non provare solidarietà anche per la mia collega, che sicuramente sta vivendo ore di angoscia, in preda ai sensi di colpa”.

Ha dimenticato una bambina sul bus.

“Quello che è successo, lo accerterà chi di competenza. Ciò che mi sento di dire è che la situazione dei trasporti scolastici tra S.Spirito e Palese, da quando è cambiata la ditta appaltatrice non è più la stessa, né per i genitori, né per il personale che vi lavora, soprattutto le assistenti”.

Cosa intende dire?

La ditta attuale, di Noci, è subentrata alla precedente (di Bari) a maggio scorso.

Perché questo “cambio al vertice” ad anno scolastico quasi terminato e perché non si è preferita una ditta locale?

“Questo deve chiederlo al Comune e al sindaco di Bari. Il nuovo datore di lavoro non voleva assolutamente che le assistenti mantenessero le stesse aree di competenza ma dovevano, secondo lui, cambiare frequentemente zona. Le “hostess” dovevano recarsi ogni mattina al punto di ritrovo (questo, per alcune, significava iniziare il lavoro un’ora prima rispetto a quanto accadeva con l’altra ditta) e qui, dovevano attendere che la persona incaricata dall’impresa, affidasse le aree di competenza”.

Questo era un problema?

“Certamente. L’assistente sui pullman è una figura di tramite tra i genitori e la scuola. Diventa un punto di riferimento della famiglie e dell’istituzione scolastica: conosce bene i bambini e le famiglie, sa a quali fermate salgono e quali tragitti far percorrere, nel caso in cui cambi un autista. Ma nel momento in cui le assistenti cambiano continuamente area di lavoro, non c’è il tempo di instaurare questo tipo di rapporto: non si memorizzano i visi e non si conoscono le famiglie, tanto meno gli itinerari. In una settimana, sono state cambiate 4 assistenti: i genitori erano furiosi. Questo avveniva anche per gli autisti. La cosa era veramente stressante. In più, c’erano altri problemi, legati al fatto che la sede della ditta era a Noci: nel caso in cui ci fosse stato un problema grave a un bus, si sarebbe dovuto attendere che il cambio arrivasse da lì, con gli evidenti disagi che si sarebbero creati”.

È mai successo?

“No. Ma so che una volta si era staccato un qualche filo dal bus, non so da dove perché non me ne intendo. Per evitare di attendere l’arrivo dell’altra ‘macchina’, da Noci e saltare quindi la corsa, l’addetto che gestiva l’area sostituì il filo con la cannuccia vuota di una biro!”

Poteva essere pericoloso?

“Non lo so, l’ho già detto: non me ne intendo”.

Dal punto di vista amministrativo, in effetti, la ripartizione Politiche educative, giovanili e sportive del Comune di Bari, ha già accertato “l’inadempimento da parte della ditta appaltatrice degli obblighi imposti dal capitolato”. Ora rischia l’interruzione del contratto triennale.

Eva Signorile