“Io preferisco passeggiare in via Argiro, i negozi sono più eleganti e raffinati, ma quando si tratta di spendere trovo più abbordabili i prezzi dei megastore su via Sparano”, afferma una passante di via Argiro.

Via Sparano rimane ancora la strada pedonale per eccellenza del centro murattiano, come conferma anche la commessa del negozio “I Fanizzi”, al numero 48 di via Sparano: “Chiudere via Argiro andrà solo a discapito dei commercianti, almeno prima le macchine creavano movimento e quindi c’era più possibilità di attirare i clienti. Ora, invece, la strada è quasi sempre vuota”.

Il proprietario di Caffè Tiffany è critico nei confronti del Comune di Bari.  “L’Amministrazione non ha fatto niente – denuncia – ha preso i soldi della circoscrizione da investire per l’abbellimento di via Argiro e non li ha spesi. Ci avevano detto che le aiuole che delimitano gli isolati sarebbero state provvisorie, ma non c’è stato nessun interesse per la loro sostituzione .  Io, in prima persona – afferma il negoziante-  ho voluto impegnarmi per l’iniziativa: ho acquistato i tavolini e in primavera monterò un gazebo, ma se non ci aiuta il Comune i miei sforzi saranno inutili”.

Nuccia Costantino, titolare di tre negozi su via Argiro, è più fiduciosa. Dice che sebbene l’exploit tanto atteso non ci sia stato, anche per mancanza di pubblicità dell’iniziativa, non si può ancora parlare di fallimento. Anzi, la commerciante barese afferma: “Con la primavera, il via vai su via Argiro aumenterà. In questo periodo nessuna ha voglia di spendere o di passeggiare per via della crisi o del maltempo. Ma è ancora presto, sono speranzosa per la prossima stagione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è il barista di Caffè Argiro, che ha apprezzato la scelta del Comune, anche se attende la primavera prima di valutare il successo (o l’insuccesso) dell’iniziativa.

Margherita Micelli Ferrari