Dopo il successo degli speciali concerti di anteprima in dialogo con il teatro d’ombre di Unterwasser, annunciate le prime date del tour estivo di Giovanni Truppi, che si prepara a portare sui palcoscenici di tutta Italia il suo nuovo album Infinite possibilità per esseri finiti, uscito il 28 aprile per Virgin Music LAS / Universal Music Italy.

Il tour, organizzato da Ponderosa Music and Art, comincia il 10 Giugno è approda in Puglia per una data, il 16 al Mercato del Giusto a Melpignano (LE)

Truppi sarà affiancato da Frankie Bellani alle tastiere, Giorgio Maria Condemi alle chitarre e Stefano Tamborrino alla batteria, con i quali darà vita a concerti intensi e magnetici.

Nella dimensione del live, infatti, il talento e il carisma dell’artista napoletano si dispiegano e amplificano ulteriormente: che imbracci la chitarra o sfiori i tasti di un pianoforte, con la sua voce e le sue abilità strumentali Truppi è capace di trasportare il pubblico nel suo universo unico e personale, in continua ricerca ed evoluzione e dalla poetica rara e raffinata, come questo ultimo disco ancora una volta – e forse come mai prima – dimostra.

Infinite possibilità per esseri finiti, prodotto da Marco Buccelli e Niccolò Contessa, è un album che partendo dal personale e particolare arriva al collettivo e all’universale, interrogandosi e confrontandosi con temi importanti e quanto mai attuali: il concetto di privilegio e quello di comunità, la precarietà economica e la gentrificazione, il ruolo delle reti sociali e quello delle città. La vita, la morte, i sentimenti, le relazioni. Un disco urbano, ambientato in una precisa dimensione temporale, che percorre la strada da Centocelle a Bologna calandosi nei quartieri di cui parla e in cui vive, che diventano parte essenziale della narrazione attraverso registrazioni ambientali, soundscape field recording che fanno da trait d’union a un mix di generi e suoni, in cui l’incertezza e la frammentazione interiore si fanno vero e proprio linguaggio e cifra stilistica. Spazia infatti dal rock e dai rimandi alla tradizione cantautorale italiana alla musica elettronica e ambient, da lampi impressionisti di solo pianoforte fino alla rivisitazione, autorizzata personalmente dai fratelli Brian e Roger Eno, del loro brano strumentale Blonde. Il disco prende anche nuove strade, quasi del tutto inedite per Giovanni, in una serie di brani dove a predominare è lo spoken word con improvvise e impreviste deviazioni nei territori dell’hip hop più astratto. Il risultato è un mare di parole e musica all’interno del quale navigano delle canzoni-isole, alcune più sperimentali altre di struttura classica.