Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 Giugno al 31 Luglio 2023. Un arco temporale definito per un progetto di più lunga durata, eYeLAND si propone come un laboratorio di racconto dalla forte componente sociale, che vuole accompagnare e raccontare la rinascita di Taranto attraverso il coinvolgimento di chi abita nella Città Vecchia, declinando l’arte in tutte le sue forme.

eYeLAND – l’isola delle arti è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto, ha la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano, la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara.

eYeLAND sarà dunque l’isola delle arti, una manifestazione che già dal nome allude da un lato a una terra in cui l’occhio – eye – diventa protagonista e richiama la forte vocazione per le arti visive che si intende esplorare, ma anche – per assonanza – alla parola inglese Island – Isola, ovvero la Città Vecchia di Taranto, racchiusa tra due mari, il Mar Grande e il Mar Piccolo, e battezzata in città anche Isola Madre.

Dalle opere di street art, ai progetti fotografici e di design, dai suoni raccolti dalla strada e trasformati in musica alla poesia, all’arte contemporanea e al teatro. Molti artisti esporranno le loro opere a Taranto e ci saranno anche le residenze d’artista, artisti di fama nazionale e internazionale che, su invito degli organizzatori e dell’amministrazione comunale, hanno scelto e sceglieranno il capoluogo jonico come dimora temporanea per i prossimi mesi, per dare vita a progetti d’arte declinata in ogni sua espressione con il coinvolgimento degli abitanti.

«Abbiamo immaginato il progetto eYeLAND come un’azione coordinata di marketing territoriale in grado di trasformare la nostra città vecchia nella location ideale di installazioni artistiche curate da autori di fama internazionale. Dobbiamo immaginare il progetto come una vera e propria anticipazione della Biennale del Mediterraneo nella quale artisti internazionali e territorio dialogano attivando percorsi di crescita virtuosa e di rigenerazione culturale e sociale. Siamo certi che la fatica organizzativa di questi mesi, per la quale non posso non ringraziare fin da subito il Sindaco Rinaldo Melucci per la fiducia che come sempre mi accorda, l’organizzazione di PhEST, dirigenti e funzionari, oltre che le tante realtà territoriali coinvolte, sarà premiata con la partecipazione di residenti, turisti ed amanti dell’arte» spiega Fabrizio Manzulli, vicesindaco di Taranto e assessore allo Sviluppo Economico.

«Parallelamente a PhEST che continua la sua corsa a Monopoli, siamo entusiasti di iniziare un nuovo percorso a Taranto con un progetto cucito addosso alla città, eYeLAND, un’isola tra due mari che diventa laboratorio di racconto permanente sul Mediterraneo» dichiara il direttore artistico Giovanni Troilo.

«eYeLAND è un evento che intende assumere una prospettiva letteralmente “anfibia”, attraverso una posizione liminare e transitiva, tra la terra e il mare, tra natura e cultura, tra senso del luogo e utopia. I progetti espositivi prevedono installazioni ambientali site specific che richiedono inedite modalità di visione e interazione: occorre circumnavigare, guardare dall’alto oppure rivolgere lo sguardo verso il cielo per relazionarsi, nuovamente e diversamente, con la città, la sua architettura ed il paesaggio» commenta Roberto Lacarbonara, a cui è affidata la curatela per l’arte contemporanea.

Eyeland – L’isola delle Arti è un progetto che è luogo di scambio culturale, che ingaggia lo stesso territorio in un dialogo continuo con un orizzonte internazionale per la creazione di contenuti inediti e unici e l’organizzazione di attività laboratoriali comunitarie. Racconterà dunque della riqualificazione urbana e sociale della Città vecchia di Taranto attraverso meccanismi virtuosi di socializzazione e di riqualificazione di aree abbandonate. Il tutto attivando uno scambio tra gli artisti coinvolti nelle varie iniziative e i residenti dell’area che saranno i protagonisti di tutte le attività laboratoriali destinate a chiunque creda nel riscatto della città attraverso la cultura del fare. Ai laboratori e ai workshop potranno partecipare cittadini di ogni età ed estrazione sociale accomunati dall’interesse di attivare pratiche finalizzate a restituire a Taranto fermento e vitalità. In una terra che impone un cambio di prospettiva e di scala sul tempo, con la certezza che tornerà ad essere quella che era: il Porto del Mediterraneo.

Tra i primi artisti che hanno scelto il capoluogo jonico come musa ispiratrice c’è Samuel Gregg, fotografo ritrattista e documentarista londinese. Gregg sarà in residenza artistica nella Città Vecchia per un intero mese, già a partire dal 24 aprile, per raccontare attraverso i suoi scatti gli abitanti dell’Isola Madre oltre che per lavorare attraverso un workshop a diretto contatto con i ragazzi della città. L’esito della sua residenza sarà esposto in mostra con un allestimento site specific tra le vie del centro storico. Una sezione della mostra sarà dedicata alle foto scattate dai ragazzi, risultato del lungo workshop con l’artista londinese. Suo un vasto corpo di lavoro, durato diversi anni, che ha svelato Napoli nella sua quotidianità, trasformando soggetti, volti, dettagli di persone e della città, in opere d’arte.

Il racconto di Taranto con Eyeland partirà dunque da queste visioni, ma anche da eventi outdoor, palazzi, strade e impalcature trasformati in spazi espositivi, da workshop, attività laboratoriali tra le più disparate, e da forme di poesia metropolitane che lasceranno il segno. Ed è per questo che l’iniziativa gode del sostegno di numerosi partner istituzionali e non.

«La fotografia oggi è considerata una forma di arte autonoma. La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura svolge le funzioni e i compiti relativi alla promozione e al sostegno dell’arte e dell’architettura, ivi inclusa la fotografia e la video arte, e promuove la rigenerazione urbana. Siamo contenti dunque come Soprintendenza di essere coinvolti e supportare questa iniziativa che consentirà senz’altro di vivere Taranto e vederla da tanti punti di vista, tutelandola anche attraverso la consapevolezza di tutte le persone coinvolte» ha detto Simonetta Previtero, funzionario architetto della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, con sede a Taranto.

«Dopo aver sostenuto PhEST a Monopoli lo scorso anno, UniBa per il secondo anno consecutivo ha scelto di essere al fianco di questa associazione per questo nuovo progetto che ha ideato e pensato appositamente per la città di Taranto, il che rappresenta un ulteriore ragione di interesse. Eyeland è un progetto di laboratorio e di scambio culturale, è’ un progetto per  ricostruire e rafforzare l’identità di una comunità. E’ un laboratorio e i laboratori sono i posti dove si fa ricerca, in questo caso anche di nuovi modi per partecipare alla vita della comunità e dare un motivo in più alle nuove generazioni di scommettere su questo territorio» ha aggiunto Giovanni Di Mauro, presidente Consiglio di Interclasse di Informatica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, portando anche i saluti del Magnifico Rettore Stefano Bronzini.

«Il nostro obiettivo prioritario sarà quello di coinvolgere i nostri giovani all’interno dei laboratori e renderli parte attiva. Crediamo che sia un’occasione per farli riavvicinare alle nostre origini» ha commentato Silvio Busico, presidente di Programma Sviluppo.

«Tutto nasce dal contrasto. E questo è un bellissimo contrasto. Mi piace molto che queste cose accadano nella Città Vecchia: in un luogo che ha più di duemila anni di storia, mi piace che accada una cosa così contemporanea – ha concluso l’assessore alla Cultura del Comune di Taranto Fabiano Marti -. Mi piace questa ricchezza, questa bellezza che invaderà la Città Vecchia non arrivando dall’alto ma con il coinvolgimento dei ragazzi e degli abitanti».