Venerdì 18 novembre si svolgerà la penultima giornata dell’ottava edizione del Bari International Gender FestivalTre gli appuntamenti previsti, tra cinema, incontri di ricerca e sound performance.

Si parte al Multicinema Galleria di Barialle 9,30, con il «MiniBIG», una mattinata tra cinema, attività laboratoriali e dibattiti per studenti delle terze classi delle scuole secondarie di primo grado. La visione di tre cortometraggi internazionali, selezionati ad hoc per la fascia d’età dei partecipanti, sarà alternata ad attività pratiche che serviranno da spunto e da invito a uno scambio di idee sulla diversità di genere. Un ambiente d’eccezione, il cinema, che sarà contemporaneamente laboratorio e tavola rotonda, per parlare con i più piccoli, ma soprattutto per ascoltare le loro opinioni sui temi dell’affettività e della sessualità, in relazione ai diritti della comunità LGBTQI+. Il tutto in una prospettiva intersezionale, intergenerazionale e anti-adultista.

L’ideazione e lo svolgimento delle attività sono a cura della società cooperativa di servizi «Articolo12», con il supporto del filmmaker Domenico Centrone per la curatela cinematografica. In proiezione i cortometraggi «Le variabili dipendenti», di Lorenzo Tardella (Italia, 2021), «Something About Alex», di Reinhout Hellenthal (Paesi Bassi, 2017), «Jules&IK», di Anne Balloon (Belgio, 2021).

Alle 18 ci si sposta alla libreria Prinz Zaum (ingresso libero), per la presentazione della ricerca «Vite a colori», a cura di Maria Rosaria Centrone e Francesca Viola, ricercatrici UNICEF «Office of Research – Innocenti». Intervengono Rosy Paparella, coordinatrice del Centro Antidiscriminazioni Mo.N.Dim (Prog.Unar), Michele Corriero, presidente Comitato Unicef BariFrancesca Bottalico, Assessore al Welfare del Comune di Bari.

La ricerca racconta esperienze, percezioni e opinioni di un gruppo di adolescenti sul primo anno di pandemia di COVID-19 in Italia. La raccolta dati si è svolta tra febbraio e giugno 2021, con 114 partecipanti tra i 10 e i 19 anni, frequentanti le scuole superiori del primo e del secondo ciclo di 16 regioni italiane. Bambini e ragazzi che si identificano come LGBTQI+, minori stranieri non accompagnati e adolescenti con background socioeconomico svantaggiato, sono stati deliberatamente inclusi nel campione interessato dalla ricerca.

Alle 22 l’appuntamento è all’Officina degli Esordi (biglietti su dice.fm) con due sound performance d’eccezione. La prima è quella di Marco Malasomma, art director, musicista e sound designer. Dal 2019, insieme a Jime Ghirlandi dirige lo studio creativo «Folklore Elettrico» e «Futuro Arcaico», archivio digitale che raccoglie testimonianze e opere di artisti che si siano confrontati con il tema dell’identità territoriale.

A seguire, toccherà al sound artist e producer britannico Andrew Bowen: il suo nuovo progetto solista si intitola «Slave To Society» e si focalizza sulle caratteristiche crude dei suoni e delle immagini attraverso un approccio astratto e sperimentale tipico degli scenari urbani underground. Nelle sue live performance, hardware analogici, eurorack, effetti chitarra, processori di segnali digitali e sequenziatori algoritmici nutrono il processo creativo che si trasforma in disegno sonoro, a cui partecipa anche un caleidoscopio visivo. Dipinti, fotografie e disegni digitalizzati sono animati in forme astratte e dinamiche. Temi distopici contribuiscono a costruire l’intensità sonora e visiva del progetto, un amalgama di musica noise-sperimentale e atmosfere cinematografiche, ritmi techno e distorsioni a bassa frequenza. Un avviso speciale per il pubblico: la sua sound performance contiene sollecitazioni luminose che possono disturbare le persone sensibili a luci lampeggianti o tremolanti, o ad altri stimoli visivi.