Spettacoli e laboratori gratuiti animano gli spazi della cultura nelle periferie della città di Bari. Fil rouge che accompagna la programmazione del progetto Le due Bari, finanziato dalla direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura con il patrocinio del Comune di Bari. Il Tric Teatri di Bari ha risposto positivamente alla call dell’amministrazione, presentando un ricco progetto di eventi che fino a novembre troveranno casa al Teatro Kismet (strada San Giorgio martire, 22F).

Un progetto che nasce con l’obiettivo di valorizzare le professionalità del comparto dello spettacolo dal vivo – a farne parte sono soggetti riconosciuti dal Fondo Unico per lo Spettacolo e realtà operanti nel settore dello spettacolo dal vivo da almeno tre anni – e non a caso la programmazione di Teatri di Bari si è valsa della collaborazione di attori, registi, coreografi e ballerini, importanti nomi del panorama nazionale delle arti che animeranno i 15 eventi in programma all’Opificio per le arti.

Il progetto ‘C’è aria di festa’
Si intitola C’è aria di festa la progettualità di Teatri di Bari accolta dal Comune di Bari per la programmazione de Le due Bari. Un nome che richiama un racconto di Pier Paolo Pasolini del 1951, in cui parlando della città di Bari ricordava come I baresi si divertono a vivere… C’è aria di festa… e l’allegria dei baresi è seria…

 Parole che sono state la guida per immaginare il nostro viaggio nelle zone periferiche della città, dove santi e demoni con le loro storie, i loro simboli, la loro umanità e i loro miracoli, anche solo desiderati, mescolano sacro e profano per dare vita al rito ancestrale del teatro” ricorda la direttrice artistica Teresa Ludovico.

Gli appuntamenti si aprono con il laboratorio Il mio nome è scritto nello spazio, laboratorio realizzato in collaborazione con la compagnia Malalingua, che indaga l’espressività attraverso le dinamiche del corpo e della voce, curato da Marianna de Pinto e Carmen De Sandi. A inizio settembre si alzano gli occhi al cielo con uno spettacolo dedicato all’astronomia e, in particolare, a Il sole, la nostra stella, a cura del Planetario di Bari. Segue il laboratorio Nomi e radici, in collaborazione con la Compagnia Malalingua: Felice Di Lernia guida i partecipanti in un percorso sulla scrittura, con la sua capacità di guardare dentro le persone, di “rendere visibile ciò che è troppo, troppo grande”. In programma poi un secondo spettacolo curato da Pierluigi Catizone per il Planetario di Bari: in Armstrong e la conquista della luna saremo accompagnati dal celebre astronauta nell’esplorazione dell’astro tra teatro scienza e osservazioni al telescopio.

Ci inoltra in un viaggio tra sacro e profano, per indagare il ruolo dei Santi e la conoscenza delle loro storie nella tradizione popolare. Si intitola La festa d’ognissanti lo spettacolo curato dalla Compagnia Malalingua: annunciati da un improbabile banditore, i Santi irromperanno sulla scena sul loro carrozzone agghindato di luminarie, accompagnati dal suono di una fanfara. Il teatro Kismet ospita il debutto nazionale dello spettacolo Le arti non hanno barriere, messa in scena di un lavoro teatrale con soggetti con difficoltà psico/attitudinali e normodotati. Le coreografie di Domenico Iannone (Compagnia Altradanza) e le musiche di Grazia Bonasia si legano in un percorso per dimostrare sono proprio le “diversità” a rendere le società ricche di interessi, tradizioni, cultura e comunicabilità diverse tra loro. La danza è ancora protagonista con Hooked/Ut tension sic vis della Compagnia Eleina D. Debutto internazionale per un’esposizione di diverse immagini in serie che rappresentano i conflitti e le lotte tra piaceri e fattori di stress che una persona si trova a vivere nel suo ambiente. Si pone l’obiettivo di costruire un ‘museo sentimentale’ il laboratorio La mensa e i musei di Ognissanti, realizzato in collaborazione con la Compagnia Malalingua: il percorso poetico curato da Antonio Catalano vuole indagare la santità nel quotidiano, attraverso l’incontro dei partecipanti con i baresi per raccogliere immagini, oggetti “sensibili”, ricordi e aneddoti dei Santi legati ai loro nomi, che andranno a costituire il cuore della performance finale al Kismet. L’eredità di Salvatore Borsellino che le stragi di mafia non hanno cancellato è al centro dello spettacolo La stanza di Agnese, che apre gli eventi di ottobre del programma al Kismet: a trent’anni dai terribili fatti di via D’Amelio Sara Bevilacqua in un monologo che si svolge tra le pieghe dei ricordi di Agnese e Salvatore Borsellino. Personalità artistica multiforme, il tre volte vincitore del Premio Ubu Danio Manfredini porta al Kismet l’esito del progetto residenziale Repertorio, la Scuola permanente di alta formazione condotta dal 2018 al 2020 nella Corte Ospitale di Rubiera. Un lavoro in collaborazione con Vincenzo Del Prete, che ha fatto dello studio sul lavoro fisico sul palcoscenico un elemento centrale del proprio percorso di insegnamento attoriale. Il racconto di una donna nelle quinte di un teatro, un’attrice alla fine della sua carriera, fa da sfondo al debutto de La cura dell’anima: Piera del Giudice porta in scena un omaggio a tutti gli artisti e le opere che, sin da bambina, hanno nutrito il suo immaginario e aperto le porte alla sua vocazione teatrale. Dopo l’anteprima al Festival Maggio all’infanzia, torna all’Opificio per le arti Canzone, un ‘laboratorio teatrale di Comunità con spettacolo’ dove il regista Lello Tedeschi e i partecipanti ai laboratori teatrali del Kismet danno vita scenica a un testo di Elsa Morante dalla forte valenza metaforica: La canzone degli F. P. e degli I. M., pubblicata nel 1968. L’omaggio a Pier Paolo Pasolini non è solo nel titolo della programmazione di Teatri di Bari per la rassegna, ma anche in uno spettacolo al debutto nazionale che prende spunto dalle tracce poetiche dell’artista.

Lost in Pasolini, realizzato in collaborazione con Big Film Festival, vede PierGiuseppe Di Tanno indagare attraverso la performance fisica quanto il poeta, tra le righe, ci invita ad agire: perderci per tornare a possedere memorie e visioni, allenare la pratica dell’ostinazione, del coraggio a manifestarsi. Chiude gli appuntamenti di ottobre una produzione che unisce musica, versi e parole per raccontare (arriva scheda da Teresa) Il debutto internazionale Amal vede in scena la regista Teresa Ludovico e il cantautore Nabil Salameh, frontman dei Radiodervish, dar voce alla poetica di Mariangela Gualtieri. Conclusione in musica l’11 novembre con Eve Guerrier in concerto: l’attrice e cantante sul palcoscenico del Kismet porta una performance arricchita dal suo repertorio di canzoni electro pop realizzate, composte e scritte in tandem con Eric Guéna, che ne ha realizzato i testi.

Tutti gli eventi della programmazione di ‘C’è aria di festa’ per il progetto Le due Bari sono gratuiti e ad accesso libero. Il programma completo è disponibile sul sito www.leduebari.it. Il progetto è realizzato con la collaborazione di Planetario di Bari, Big International Gender Festival, Associazione Malalingua ETS, Associazione Arti Sinespazio 3.0, Rete Civica Urbana Carbonara Ceglie Del Campo Loseto Santa Rita, Rete Civica Urbana Torre a mare San Giorgio, APS Slow Food Condotta di Bari, I.I.S.S. “E. Di Savoia – P. Calamandrei”- Bari, I.C.”G.Paolo II – De Marinis  e Casa degli alfieri di Asti.