Nel contesto dell’evento “Aspettando Festa dei Popoli” e Music Migrant Manifesto, il 15 maggio alle 19:00, si realizzerà una dimostrazione di Live Street Art, con la creazione di una serie di 5 installazioni artistiche sul tema del confine con la tecnica dello Stencil Art. La dimostrazione avverrà nel tratto di Via Sparano all’interno dei Giardini di Piazza Umberto I e le installazioni verranno successivamente spostate nel “Giardino Giacomo Princigalli” Via Ignazio Lojacono, 3 durante la XVII edizione di Festa dei Popoli (20-22 maggio).
Le opere saranno realizzate da un gruppo di ragazzi migranti , ospiti della comunità di Abusuan, guidati dallo street artist torinese Dimitri Zanelli, alias Mondo Cane, che li ha preparati con un laboratorio creativo iniziato a fine di marzo.
Partendo dal termine “Confine” lo scopo del percorso è stato quello di elaborare il tema attraverso la condivisione del proprio vissuto in rapporto ad un analisi degli avvenimenti sociopolitici e geopolitici che stanno caratterizzando la nostra società e il suo mutamento. Questo tenderà a stimolare la circolazione e analisi delle notizie e informazioni tra i giovani (importanti fonti di ispirazione per la ricerca dei soggetti da raffigurare). Il percorso sarà accompagnato anche da una rassegna docufilmografica e musicale sul tema della stencil art collegata alle migrazioni e dei confini, ampliando di fatto l’immaginario da cui poter attingere. Lo scopo è quello di stimolare i partecipanti ad analizzare il tema in tutte le sue variabili sviluppando una serie di piani di lettura diversi tra loro partendo dall’analisi del confine fisico (il muro, il mare, la frontiera) in relazione ai confini socio-economici e culturali che caratterizzano i percorsi di migrazione, accoglienza ed inclusione.
In concomitanza con la “Festa dei Popoli”, dal 20 al 22 maggio, le installazioni realizzate verranno posizionate nel Giardino PrinciGalli , in concomitanza con la “Festa dei Popoli”, e nell’ottica di rendere l’opera ancora più interattiva il pubblico verrà invitato a lasciare appeso alla rete metallica un pensiero, un racconto, una traccia leggibile per chi visiterà successivamente i giardini. L’idea è quella di rendere l’opera un vero e proprio almanacco di viaggio in grado di ospitare e restituire innumerevoli storie.