La storia di Lucrezia Borgia è al centro del progetto di teatro-musica «Insight Lucrezia», al debutto in forma di studio per il festival Anima Mea, giovedì 18 novembre (ore 20.30), a Palo del Colle, nel Laboratorio Urbano Rigenera, e venerdì 19 novembre (ore 20.30), a Trani, nel Palazzo delle arti Beltrani.

Da una scrittura originale di Antonella Cilento, lo spettacolo, diretto alla regia da Carlo Bruni in una coproduzione tra Anima Mea, Linea d’Onda, Cantieri Teatrali Koreja, Kuziba, L’Amoroso e sistemaGaribaldi, ruota attorno all’interpretazione attoriale di Nunzia Antonino, che nello spazio scenico ideato da Bruno Soriato dà voce a Lucrezia su musiche rinascimentali e composizioni originali di Gianvincenzo Cresta, eseguite da lui stesso ai live electronics e su strumenti d’epoca dai componenti dell’Ensemble I Ferrabosco Luciana Elizando (viola da gamba e canto), Luca Alfonso Rizzello (viola da braccio e violino), Pino Petrella (liuto e tiorba) e Gioacchino De Padova (viola da gamba e direzione).

Moglie una prima volta a soli dodici anni di Giovanni Sforza, signore di Pesaro, poi duchessa di Bisceglie dopo essere convolata a nozze con Alfonso d’Aragona, che verrà ucciso dal fratello di lei, il famigerato Cesare Borgia, Lucrezia sposa in terze nozze Alfonso d’Este, a Ferrara, episodio dal quale lo spettacolo prende le mosse, con l’evocazione della festa nuziale, attraverso la quale viene aperto uno squarcio nell’interno esistenziale, vivacissimo e doloroso, di questa protagonista (suo malgrado) della vita politica e culturale delle corti italiane a cavallo tra il XV e XVI secolo. La preparazione del matrimonio, il rituale, i rapporti con gli invitati, favoriscono una ricognizione della vita di Lucrezia, pegno di guerra, ma anche inarrestabile soldato in politica, condannata a recitare una parte.

Donna, figlia, moglie, amante e madre “fattrice”, Lucrezia è schiacciata dentro un destino femminile che le sta stretto, ma dal quale non può sfuggire. Così, mentre si agitano voci, presagi ed eventi futuri, i ricordi e le relazioni scorrono con i fantasmi della serata, la competitiva cognata Isabella, marchesa di Mantova, i precedenti mariti, Giovanni da Pesaro e Alfonso di Bisceglie, il padre papa Alessandro VI, figura ingombrante, e il Valentino, com’era soprannominato suo fratello, Cesare Borgia.

Dall’infanzia alla maturità, prendono corpo le ossessioni di Lucrezia: l’uccisione del fratello Juan, gli amori veri, le relazioni forzate, i figli avuti e perduti, le gravidanze destinate al fallimento. Intanto, la festa va avanti, tra infinite portate e rappresentazioni teatrali, mentre Lucrezia è impegnata nella vestizione di un abito disegnato dal costumista Luigi Spezzacatene che si rivelerà armatura, attrezzeria e prigione, rappresentazione evidente del peso del potere dal quale la donna è schiacciata e ingabbiata, ma al tempo stesso sorretta. Un vestito dal quale Lucrezia si libererà, fino a restare nuda e sola, mente la musica alterna i suoni delle consuetudini di corte e dello straniamento interiore, man mano che si stringe e s’allarga la coscienza di una protagonista della Storia, costretta a diventare tra le figure femminili più controverse del Rinascimento italiano.

Su www.animamea.it tutti i dettagli per le prenotazioni e i biglietti, che possono essere acquistati anche direttamente all’ingresso del concerto.