Le malattie respiratorie infantili impattano sempre più il sistema sanitario nazionale. Per questo motivo i pediatri hanno la necessità di migliorare la loro formazione e di cooperare tra di loro sulla gestione di malattie come asma, polmonite, bronchiolite, riniti allergiche o pertosse. Il tutto è possibile grazie al congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) che ha scelto Bari per la sua XXIII edizione.

Oltre 500 medici italiani e stranieri si sono riuniti in questi giorni nel capoluogo pugliese per fare il punto su un sempre maggiore problema di salute pubblica. “Ben il 26% di tutti i medicinali prescritti a bambini e adolescenti sono per la cura delle malattie respiratorie – afferma il professor Giorgio Piacentini, Presidente Nazionale della SIMRI -. Negli ultimi anni la ricerca medica ha consentito la messa a punto di trattamenti estremamente efficaci in grado di controllare anche le patologie più gravi. Uno dei nostri principali obiettivi deve essere quindi favorire il più possibile l’appropriatezza prescrittiva e questo può avvenire anche grazie ad una maggiore collaborazione tra lo specialista ospedaliero e il pediatra di famiglia. Le scelte terapeutiche devono essere più possibile condivise, tra i diversi livelli di specialistica, soprattutto quando il paziente necessita un continuo aumento della cura per mantenere sotto controllo la patologia. Si tratta di una condizione molto frequente e che se non viene correttamente gestita può determinare riacutizzazioni della malattia e ricoveri in strutture sanitarie specializzate”.

“La cooperazione con il sistema delle cure primarie deve essere potenziata anche per l’assistenza ai pazienti colpiti da patologie potenzialmente letali – aggiunge il professor Fabio Cardinale, Coordinatore scientifico del Congresso e Direttore della UOC di Pediatria, Pneumologia Pediatrica e PS dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari -. L’asma grave può colpire fino al 5% del totale dei casi riscontrati tra i giovanissimi. Grazie ai farmaci biologici, recentemente introdotti, possiamo garantire una buona aspettativa e qualità di vita. Sono terapie estremamente innovative e mirate che vanno a contrastare solo alcuni dei meccanismi originale della patologia”.

Per il quinto anno di fila la SIMRI, in occasione del suo congresso nazionale, promuove il progetto Dai un calcio al fumo. Quest’oggi, infatti, si terrà un evento pubblico che vedrà la partecipazione di oltre 100 studenti e insegnanti degli Istituti Perone-Levi, Borsellino-Falcone e Umberto I San Nicola.

Gli alunni presenteranno i loro elaborati (disegni e filmati) realizzati, nel corso dell’anno scolastico, contro il tabagismo giovanile. A seguire potranno prendere letteralmente a “calci il fumo” abbattendo dei birilli a forma di sigarette, sistemati come barriera su mini aree di rigore.

Infine al congresso SIMRI di Bari ampio spazio è dedicato ad un tema di grande attualità scientifica ma anche sociale e politica: l’ambiente. “È dimostrato da numerosi studi scientifici come l’inquinamento sia determinante nell’aumentare l’incidenza di diverse patologie respiratorie – conclude il professor Piacentini -. Si calcola che il 38% dei casi d’asma infantile potrebbe essere prevenuto attraverso una riduzione degli agenti inquinanti che respiriamo. Anche la qualità dell’aria degli ambienti indoor è estremamente importante e può influire, fin dai primissimi anni di vita, sull’insorgenza di infezioni respiratorie acute o allergie. Gli inquinanti sono molto pericolosi anche perché vanno ad agire sui meccanismi epigenetici della malattia e influenzano negativamente il genoma umano. Bisogna quindi tenere alta l’attenzione della comunità scientifica, dell’opinione pubblica e delle istituzioni (nazionali e internazionali) su un aspetto della pediatria che sarà sempre più importante nei prossimi anni”.