Al via al Teatro Petruzzelli di Bari la prima edizione delle Lezioni di Storia: i grandi scenari storici, le trasformazioni sociali e religiose, i protagonisti dei movimenti culturali e politici riletti attraverso l’interpretazione che 6 grandi storici propongono di 6 opere d’arte. Dal 23 ottobre al 18 dicembre, la domenica alle 11.00.

Alessandro Barbero inaugurerà il nuovo ciclo domenica 23 ottobre parlando dell’arte della guerra a partire dalla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello. Il 30 ottobre sarà la volta di Maurizio Viroli che rifletterà sulle conseguenze del Buon governo e della tirannia partendo proprio dalle scene di vita quotidiana illustrate nelle allegorie di Ambrogio Lorenzetti a Siena. Il 13 novembre Maria Giuseppina Muzzarelli parlerà di una delle prime rappresentazioni demoniache della donna soffermandosi su un dettaglio della Cappella Sistina di Michelangelo Buonarroti.

Il 27 novembre Franco Cardini farà luce sull’enigma di Castel del Monte: una reggia, un monumento celebrativo, un luogo di culto? O soltanto emblema del potere accentratore di Federico II? Domenica 4 dicembre Alberto Mario Banti partendo da Il balcone di Edouard Manet ci aprirà un mondo, quello della cura dei dettagli della borghesia nella corsa all’apparire. Domenica 18 dicembre concluderà il ciclo Luciano Canfora con La morte di Marat di Jacques-Louis David. Canfora utilizzerà il dipinto per avviare una riflessione sulla rivoluzione, il suo mito e il significato che quella vicenda assume oggi a più di due secoli di distanza. Tutte le lezioni saranno introdotte dalla giornalista Annamaria Minunno.

Biglietti
POSTO UNICO INTERO € 7, RIDOTTO (Under 26 e Over 65) € 5
ABBONAMENTO ai 6 incontri: INTERO € 30, RIDOTTO € 25

I biglietti sono acquistabili al Botteghino del Teatro Petruzzelli – Corso Cavour n. 6 – dal lunedì al sabato dalle ore 11:00 alle ore 19:00. I giorni degli incontri a partire dalle ore 10:00.
On-line: www.bookingshow.it

Infoline: 080 9752 810
E-mail botteghino@ fondazionepetruzzelli.it
Questo il programma degli incontri

Domenica 23 ottobre 2016 ore 11.00
Alessandro Barbero

L’ARTE DELLA GUERRA: CAVALIERI, FANTI E GENTE COMUNE – a partire dalla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello
Combattere è un’attività che oggi non fa più parte della vita quotidiana. Per molto tempo, invece, i gesti, gli oggetti, le tecniche del combattere sono stati familiari a tutti. All’epoca in cui Paolo Uccello dipingeva il trittico della Battaglia di San Romano, combattere significava saper padroneggiare un cavallo al galoppo, con la lancia in pugno e con addosso il peso di trenta o quaranta chili di armatura. Poi ha voluto dire saper maneggiare la picca; più tardi, saper caricare e far sparare l’archibugio e il moschetto; con la modernità, tenere la formazione, marciare al passo, obbedire agli ordini, vestire una divisa, diventare, infine, l’ingranaggio anonimo di un meccanismo perfetto.

Alessandro Barbero insegna Storia medievale presso l’Università del Piemonte orientale, sede di Vercelli.

Domenica 30 ottobre 2016 ore 11.00
Maurizio Viroli

POTERE E GIUSTIZIA – a partire dalle Allegorie del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti
Il contrasto fra buongoverno e malgoverno o, meglio, fra libertà repubblicana e tirannide: questo il tema che l’artista presenta in uno dei primi messaggi di propaganda politica realizzati in un’opera medievale. Quando i magistrati e i cittadini non si prendono cura del bene comune e ricercano soltanto il bene personale, la città cade inevitabilmente sotto il potere del tiranno che schiaccia la giustizia e domina con la crudeltà e la frode. Il buongoverno, allora, non solo è eticamente giusto, ma è anche vantaggioso per tutti sia sotto il profilo dei risultati economici che sotto quello della qualità della vita.

Maurizio Viroli è professore di Comunicazione politica dell’Università della Svizzera italiana di Lugano e Professor of Government della University of Texas di Austin.

Domenica 13 novembre 2016 ore 11.00
Maria Giuseppina Muzzarelli

ADAMO, EVA E “LA SERPENTA” – a partire da un particolare della Cappella Sistina
La ‘serpenta’ è un’invenzione iconografica risalente alla fine del XII secolo. Compare nella rappresentazione del passo della Genesi relativo alla caduta nel peccato di Eva, di Adamo e dell’umanità intera. Alla cedevolezza di Eva risale un intenso e secolare programma di controllo delle donne. La raffigurazione del serpente con volto e corpo di donna raddoppia la responsabilità del genere femminile, ma soprattutto si insedia stabilmente, quasi senza essere notata; questa la grande forza e la vera insidia della ‘serpenta’.

Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale e Storia del costume e della moda all’Università di Bologna.

Domenica 27 novembre 2016 ore 11.00
Franco Cardini

FILOSOFIA DEL POTERE – a partire da “Castel Del Monte”
Una reggia, un monumento celebrativo, un luogo di culto? La forma di Castel del Monte è strettamente legata alle idee di chi l’ha voluto, Federico II: imperatore cristiano, illuminista ante litteram, tiranno politico e legislatore egualitario, cultore delle scienze ed esoterista.

Nella vicenda dell’Italia meridionale e del suo distacco dal resto della penisola, un filo rosso collega la politica ipercentralista di Federico II, con la sua splendida architettura castellana, e l’assenza di un’autonomia urbana nel Mezzogiorno, matrice della futura diversità del Sud.

Franco Cardini è professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane.

Domenica 4 dicembre 2016 ore 11.00
Alberto Mario Banti

LA BORGHESIA IN MOSTRA – a partire da Il balcone di Edouard Manet
1868. La stagione mite permette di affacciarsi al balcone, ma un velo di tristezza avvolge l’uomo e le donne. Le tre persone sono assorte, distanti, perse nei loro pensieri. Sono anche vestite in modo molto diverso: bianchi abiti vaporosi, crinoline e guanti connotano l’abbigliamento delle due giovani; lui, invece, indossa un abito nero, con la camicia bianca che serve a far risaltare la cravatta. Ciò che la lingua della moda ci dice, a chiare lettere, è che ognuno segue differenti strategie dell’apparire. Perché? Cosa significa questa diversità?

Alberto Mario Banti insegna Storia contemporanea all’Università di Pisa.

Domenica 18 dicembre 2016 ore 11.00
Luciano Canfora

LA RIVOLUZIONE E I SUOI LIMITI – a partire da La morte di Marat di Jacques-Louis David
Quanto più ci si inoltra nel nuovo secolo, tanto più il fenomeno della Rivoluzione, avviatosi tumultuosamente nel 1789, è oggetto di condanna senza attenuanti: per i princípi non meno che per i metodi. Allo spirare del bicentenario, la damnatio investe retroattivamente tutta la Rivoluzione, e declassa a tragiche marionette i suoi artefici. La vandeana Charlotte Corday, pugnalatrice di Marat – sorpreso a tradimento, come nel celebre quadro di David – ridiventa una eroina della libertà. Ogni rivoluzione scade a mero disvalore. È questo il bilancio? È la vittoria storiografica della Vandea?

Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari.