Fumo, alcol, Papillomavirus e cattiva igiene orale possono provocare l’insorgenza di tumori del cavo orale.
Prevenirli, tuttavia, è possibile; dopo il successo della prima Giornata di Prevenzione del 2015, AOOI Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani ripropone l’iniziativa che ha consentito a migliaia di utenti l’accesso ad uno screening con gli specialisti dei reparti di otorinolaringoiatria delle strutture aderenti. La mattina del 1° aprile 2016, quindi, gli ambulatori dei reparti riapriranno gratuitamente al pubblico su tutto il territorio italiano.

Il cavo orale comprende lingua, gengive, guance, pavimento ovvero la parte inferiore della bocca, palato e labbra. Tumefazioni ed escrescenze, lesioni bianche o rossastre e ferite che non si rimarginano spontaneamente possono essere la manifestazione di lesioni pre-tumorali o, peggio, tumorali. L’incidenza in Italia è abbastanza alta: dai 4 ai 12 nuovi casi per anno ogni 100.000 abitanti, in base ai fattori di rischio prevalenti nelle varie aree geografiche.

Il vizio del fumo, l’abuso di alcol, la scarsa igiene orale, l’infezione da Papillomavirus legata ai rapporti sessuali orali, il Lichen ruber planus, i microtraumi cronici della mucosa della bocca dovuti alle protesi dentarie, l’eccessiva esposizione al sole e una dieta povera di frutta e verdura sono i fattori di rischio che possono provocare l’insorgenza di questo tipo di tumori.

Per prevenirli, un corretto stile di vita è importante. Se si è soggetti ad almeno un fattore di rischio, le visite otorinolaringoiatriche periodiche sono fortemente raccomandate. Si consiglia, inoltre, di smettere di fumare, di evitare gli alcolici, di seguire una dieta ricca di frutta e verdura, di curare l’igiene orale e di utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali.

La diagnosi precoce di questo tipo di carcinoma è semplice e non richiede metodi invasivi. Anzi, consentendo una chirurgia conservativa, evita trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, riduce i costi di terapie e riabilitazione, aumenta fino all’80% la sopravvivenza libera da malattia e, in definitiva, migliora la qualità della vita.

In provincia di Bari le strutture a cui rivolgersi sono l’Ospedale della Murgia di Altamura, l’ospedale San Paolo, l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II, il Policlinico e il Di Venere a Bari, l’Unità Ospedaliera di Otorinolaringoiatria a Monopoli.