Tantissime sono le associazioni locali, non solo LGBTQI, che hanno aderito alla mobilitazione nazionale “Svegliati Italia! È ora di essere civili!” del 23 gennaio a sostegno del DDL Cirinnà sulle unioni civili, che sarà al voto del Senato il 28 gennaio.

Altrettanto numerose sono le città italiane (e anche straniere, fra cui Londra, presso l’Ambasciata d’Italia) che ospiteranno le mobilitazioni e che hanno dato vita ad una rete capillare di eventi in tutte le regioni.

A Bari la manifestazione si svolgerà in Piazza del Ferrarese dalle ore 16:30 con un ricco programma che gli attivisti e le attiviste stanno mettendo a punto: letture di favole per bambini, una “biblioteca vivente” in cui sarà possibile ascoltare storie e racconti autentici di persone che hanno toccato con mano i temi e le problematiche della comunità LGBTQI, flash mob, riflessioni sul valore dei diritti e dell’uguaglianza e tanto altro.
Un programma che punta all’accoglienza di tutte e tutti, famiglie di qualsiasi tipo, bambine e bambini, adolescenti e adulti, senza esclusioni, proprio perché i diritti civili riguardano tutta la cittadinanza. “Non rispondiamo alla provocazione di chi in queste ore cerca di organizzare il solito schema delle piazze contrapposte: noi ci rivolgiamo al Paese intero” si legge, infatti, nel comunicato delle associazioni promotrici nazionali (Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Agedo, Mit – Movimento Identità Transessuale).

La proposta di legge della senatrice Cirinnà prevede: regime giuridico (diritti e doveri reciproci, residenza, concorso negli oneri, reversibilità della pensione), per cui si applicano gli articoli del codice civile sull’istituto del matrimonio, riformati dalla l. 151/75; stepchild adoption, che non va confusa con un pieno diritto dei coniugi ad adottare, ma come istituto vale solo se uno dei coniugi ha già un figlio; contratti di convivenza tra persone (c.d. coppie di fatto), che scelgono di non contrarre matrimonio o unione civile, ma ai quali viene riconosciuta una parziale rilevanza giuridica (diritto a succedere nella casa del partner, qualora l’altro partner venisse a mancare; concorso negli oneri). Il testo di legge, più volte modificato in Commissione giustizia al Senato, è stato oggetto di controversie e accesi dibattiti: un tema scottante è la c.d. stepchild adoption, vale a dire l’adozione del bambino o della bambina che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due, un istituto già previsto dall’art. 44 della legge 184/83 (adozioni in casi particolari), che ha suscitato polemiche e strumentalizzazioni, insinuando il dubbio di una possibile legalizzazione della GPA (gestazione per altri), regolamentata in molti Paesi dell’UE, ma non presente in questa proposta di legge e peraltro vietata in Italia dalla legge 40.

Non è più possibile accettare trattative al ribasso su questi argomenti giacché si tratta di diritti civili, che sono prima di tutto diritti umani, non di opinioni, di teorie o di ipotesi. Le famiglie omogenitoriali esistono già, all’interno delle quali ci sono figli e figlie che in Italia non godono degli stessi diritti di coloro che sono nati in famiglie eterosessuali (con metodi naturali, con GPA o con fecondazione assistita) o in famiglie omogenitoriali all’estero; e ci sono matrimoni che sono validi a tutti gli effetti di legge all’estero, ma basta varcare il confine italiano perché questi perdano ogni diritto e legittimazione.
I problemi delle persone omosessuali e transessuali sono quotidiani e reali, e impediscono la piena realizzazione ed espressione sociale di tali individui. Ora, è il momento di essere parte del cambiamento e di porre fine alla discriminazione tipica dell’Italia, fanalino di coda in Europa riguardo i diritti civili.

Chiediamo la partecipazione attiva di tutte le cittadine e i cittadini baresi e della provincia, per vivere insieme dei bei momenti di riflessione sociale e politica, per conoscerci, dialogare, divertirci e sorridere, e per far sentire il vostro sostegno e la vostra partecipazione nei confronti di altre cittadine e cittadini, che fino ad ora, percepiscono quotidianamente e sulla propria pelle queste diseguaglianze.

Vi aspettiamo sabato 23 gennaio ore 16:30, Piazza del Ferrarese, Bari.

Associazioni aderenti (in continuo aggiornamento):
Arcigay Bari;
Amnesty Bari;
Famiglie Arcobaleno Puglia;
Uaar Bari;
Un Desiderio in Comune;
Makumba;
Factor;
Giovani Democratici Bari;
Rete della conoscenza Bari;
Link Bari;
Uds Bari;
KéBari;
Run Bari;
Act! Agire Costruire Trasformare;
Arcilesbica Bari;
Agedo Puglia sez Bari;
Zona Franka;
Ass. Cult. Municipale Balcanica;
Librety Puntoit;
CGD Bari;
Care Bari;
Coordinamento genitori democratici;
Coordinamento genitori affidatari e adottivi;
La Ciclatera;
Reverso;
RETEDem Puglia;
FutureDem;
Canale 100;
Lezzanzare;
Pensare ad alta voce;
Associazione antimafie Rita Atria – Bari.