Operazione rilancio della lettura. In un periodo in cui l’editoria vive una profonda crisi, arginata solo in parte dal diffondersi di e-book e e dispositivi per la loro lettura, un gruppo di giovani di Acquaviva delle Fonti prova a diffondere il piacere della lettura tramite il “Book sharing”. Le postazioni, costituite da vecchi frigoriferi ben decorati, fungeranno da vere e proprie biblioteche all’aperto, che consentiranno con estrema facilità sia la lettura sul posto, sia il prestito dei libri disponibili in quel momento, sia la donazione di ulteriori opere da parte di chi dovesse desiderarlo.

L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale di Acquaviva e dal comitato “Ravvivati”, punta a far nascere e crescere ulteriormente il tasso di lettori nel comune, tramite la disponibilità immediata e gratuita di opere e la loro promozione, accompagnando in questo compito la stessa biblioteca comunale. «Le librerie pubbliche rappresentano un simbolo culturale che i cittadini devono sostenere», sono state le parole con le quali il sindaco Davide Carlucci ha salutato la nascita del book sharing. Dello stesso tenore anche le dichiarazioni dell’assessore comunale alla Cultura Antonia Sardone: «L’invito è di renderle sempre più ricche portando ognuno le proprie donazioni e condividendole con tutti».

L’idea nasce come derivazione e modifica del “book crossing”, pratica che da alcuni anni vanta una certa diffusione anche in Italia e che consiste nell’etichettare un certo libro con un identificativo univoco, per poi lasciarlo incustodito in un luogo pubblico. Chi dovesse trovarlo ha così la possibilità di notificare il ritrovamento, leggerlo e lasciarlo a sua volta esposto per farlo ritrovare da altri, in un vero e proprio “percorso a tappe”. In Puglia i punti di riferimento principali per l’originario book crossing, le cosiddette “Crossing zones”, sono a Bari e a Molfetta. L’idea, nata appunto per favorire il più possibile lo stimolo alla lettura, ha trovato numerose maniere di applicazione, alcune delle quali riprendono in toto l’idea originale, come il PassaLibro ideato da Rai Radio 3. Altre, come l’ “Andria Book Sharing” o l’iniziativa acquavivese, presentano invece una gestione più simile a delle vere e proprie biblioteche.