Davanti all’ex discarica comunale di Palo del Colle, un cartello riporta la scritta: “divieto di discarica”. un avviso che è stato preso alla lettera. Dalle olive in salamoia a ogni tipo di materiale di risulta: plastica, cavi, amianto e buste dal contenuto ignoto, oltre a materiale edile e altri tipi di rifiuti giacciono sulla soglia dell’ex discarica.

Questo impianto, realizzato negli anni ’90, doveva smaltire i soli rifiuti della città di Palo del Colle, però a causa dell’emergenza rifiuti di quel periodo, accolse tonnellate e tonnellate di immondizia proveniente da tutti i centri limitrofi. In poco tempo la discarica si esaurì. Il prezzo pagato per lo smaltimento doveva essere usato per una bonifica che, ci si accorse subito, costava molto di più del previsto. Che fare allora? Lasciare tutto com’è: la discarica fu chiusa il 1° febbraio del 1997. Dopo 15 anni la situazione è questa.

A meno di un chilometro dalla città di Palo del Colle e a poca distanza dai centri abitati di Bitetto e Bitonto, i miasmi nocivi della discarica continuano a uscire dalla terra e ad andare nell’aria. Al livello della superficie del terreno, coperti da teloni di plastica, ci sono cumuli e cumuli di materiali tossici.
L’idea di ripristinare lo stato dei luoghi si scontra con la solita lento-burocrazia italiana e la nostra ricerca di documenti utili alla causa ci porta a una seduta della camera dei deputati del 20 giugno 2012. In quella data l’ex discarica di contrada trappeto del principe viene definita misp, ossia sito in cui è prevista la messa in sicurezza permanente, operazione certamente meno incisiva di una bonifica. In ogni caso qui non c’è traccia di alcun intervento, anzi probabilmente negli anni sono stati portati abusivamente in questo sito altri rifiuti, compresi gli inerti che potete vedere e che sembrano provenire da lavori stradali.

11 febbraio 2013

Saverio Ricci