Abbiamo qualche dubbio che un poliziotto abbia più potere di un sindaco e che un poliziotto sia meno esposto a pressioni di tipo territoriale rispetto a un sindaco, per cui riteniamo che se un sindaco possa far bene il proprio lavoro pur essendo
stabilmente integrato nel tessuto sociale di una città, non v’è ragione di pensare che anche un poliziotto non possa fare altrettanto.
Peraltro, la conoscenza profonda del territorio e dei suoi abitanti, costituisce da sempre un grosso vantaggio per l’investigatore al quale non mancano gli strumenti per mettere a frutto tale conoscenza senza prestare il fianco a pressioni di qualsivoglia genere.
Tuttavia, siamo ben disponibili ad accettare un sistema organizzativo nel quale nessun poliziotto possa fare servizio nella città di origine e a nessun poliziotto sia consentito di rimanere per più di pochi anni in una città (perché già dopo qualche mese di permanenza in qualsiasi luogo, qualsiasi persona costruisce normali e necessarie relazioni sociali e territoriali), a patto però che la retribuzione sia proporzionata al conseguente disagio. Infatti come minimo andrebbe riconosciuto l’equivalente economico dell’attuale rimborso forfetario di missione (ben oltre 3000 euro al mese) da aggiungere allo stipendio base. Dubitiamo, però, che da questo orecchio ci sia qualcuno disposto a sentire. La tratta degli schiavi è finita da un pezzo, e certe affermazioni superficiali e pressapochiste lasciano il tempo che trovano.
Bari, 20 luglio 2012.
Il Segretario Provinciale
John Battista
(Comunicato Stampa del Segretario Provinciale SAP (sindacato autonomo polizia)