Sono stati ben sette quest’anno i premiati con il “Nicolino d’oro”: Alberto d’Urso, parroco di Santa Croce e presidente della Fondazione Antiusura; Corrado Petrocelli, rettore dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari; Donata Abrescia, volontaria del terzo settore; Scuola elementare “Filippo Corridoni”; Vito Savino, presidente del tribunale di Bari; Gianrico Carofiglio, scrittore; associazione “Seminario di studi del dialetto barese”.

Ad aprire e guidare la cerimonia è stato il vice presidente dell’associazione, Michele Fanelli, mentre la presentazione è stata curata dal presidente, Gaetano Barracane:

“Vorrei ricordare che il premio non viene assegnato per sorteggio o raccomandazione, ma una apposita commissione in libertà di coscienza ha scelto i nomi su oltre cento segnalazioni. Questo non vuol dire che gli altri siano esclusi, anzi contiamo di poterli premiare nei prossimi anni”.

Il saluto del sindaco Michele Emiliano e della giunta comunale è stato affidato al consigliere Angelo Tomasicchio, che ha ringraziato l’associazione e il circolo ACLI, ricordando alcuni eminenti personalità premiate nelle precedenti edizioni.

La moneta d’oro, una riproduzione del follero di Ruggero il Normanno, con la riproduzione della più antica immagine del santo patrono (1139) è stata consegnata a monsignor Alberto d’Urso “per il suo tenace e coraggioso impegno profuso nella lotta all’usura”. Lo scrittore Carofiglio non era presente per impegni editoriali. A ritirare il premio per lui, la signora Anna Dalfino.

Interessante la premiazione non attesa del professore Nicola Cutino, presidente dell’associazione per lo studio del dialetto barese, che ha annunciato il progetto editoriale del primo completo dizionario bilingue barese-italiano. Allo stato attuale sono stati già raccolti 43mila voci generiche e ben 19mila vocaboli specifici baresi.

Salvatore Schirone