I volontari dell’associazione RetakeBari, in collaborazione con gli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico Guglielmo Marconi e del Liceo scientifico Margherita Hack hanno dipinto dei murales meravigliosi nel sottopasso ferroviario barese che collega i quartieri Japigia e Madonella. Stavolta i volti che prendono vita e colorano le pareti del tratto in via Marconi sono quelli dei due scienziati Margherita Hack e Guglielmo Marconi, tra disegni di galassie, nebulose, ingranaggi e onde radio. Opere d’arte che si aggiungono ai visi di Gino Strada, Pasolini e tante altre personalità note nella società e nel mondo della cultura.

I murales sono stati inaugurati questa mattina, 29 maggio, alle ore 10, alla presenza del sindaco Antonio Decaro. I ragazzi, grazie anche al via libera della Rete Ferroviaria Italiana, hanno ridato nuova linfa ai muri di una zona per anni vandalizzata, un progetto di ripristino della coscienza civile e cittadina di cui abbiamo già parlato in precedenza con la responsabile dell’associazione Daniela Sersale.

Il post della responsabile dell’associazione RatakeBari

“Potrei dire mille cose, ma mi sento di dirne una. Lo stupore della gente, ma soprattutto dei bambini ripaga tutta la stanchezza e il lavoro che abbiamo fatto al sottopasso con RetakeBari”. Si legge nel post pubblicato via Facebook da Sersale. “Oggi, mentre davo le ultime pennellate si è avvicinato Marco, un bambino che avrà avuto 5 o 6 anni con la mamma. Ha detto che è affascinato dall’Universo. Così ci siamo fatti un giro insieme. Ho raccontato di Margherita Hack, di chi era e cosa aveva studiato. Delle nebulose, dell’asteroide che porta il suo nome, del suo amore per le biciclette e per i gatti. Abbiamo parlato anche delle costellazioni e dell’importanza della stella polare. Poi siamo andati dall’altra parte dedicata a Guglielmo Marconi, e così ho raccontato un po’ di lui, di come dal pensiero (gli ingranaggi) fosse passato allo studio sulle onde radio sulla nave “Elettra”, e del passaggio dalla prima radio al Wifi – prosegue -. Del suo legame con Bari, per la trasmissione radio effettuata dal faro di San Cataldo a Bar in Montenegro. Del Nobel vinto grazie allo studio della telegrafia senza fili e infine di come il mondo sia collegato grazie al suo studio e alle sue scoperte. Lui molto stupito mi ha detto ‘È bellissimo’. E a me basta questo”.