Il collettivo Dikotomiko presenta “Black Fears Matter! – Un viaggio nel black horror contemporaneo”, un libro che esce per la barese Les Flaneurs Edizioni.

Provocare paura è l’obiettivo del cinema horror. E la storia dei neri d’America è una storia dell’orrore: dallo schiavismo alla segregazione, dal Ku Klux Klan alla brutalità della polizia. Un fardello di violenze perpetuate nei secoli. Persino al cinema, dove i ruoli a loro tradizionalmente concessi sono quelli stereotipati del servo sciocco e della prostituta, della macchietta e del selvaggio, fino al più classico dei cliché: il nero muore sempre per primo. Bisogna attendere gli anni Ottanta, pur fra mille contraddizioni, per iniziare a guardare l’orrore come una possibilità di cambiare il mondo. Perché se mostri e bambole assassine sono puro spettacolo, e la paura vera è fuori dallo schermo, il black horror – quello
cioè scritto, girato o recitato da persone di colore – può e deve essere cinema politico e farsi strumento di lotta al pari di movimenti come Black Lives Matter. È tempo di allargare la prospettiva e riprendersi il proprio posto nell’immaginario. È tempo di intrattenimento militante: spaventarne uno per educarne cento.

Dikotomiko è un micro-collettivo composto da Massimiliano Martiradonna e Mirco Moretti, più di cent’anni in due, mai stati giovani, nati e vissuti come reduci. Dikotomiko, uno e bino, nasce come blog antagonista web e social. Dicotomico (il bene e il male, noi e loro), ma con la k, come nelle vecchie occupazioni universitarie; uno pseudonimo per restare anonimi, in direzione contraria rispetto all’universale bramosia di micropopolarità. Dikotomiko Cineblog ha come motto «O con noi o contro di noi». Lo stile è una scelta politica. Dikotomiko annovera collaborazioni prestigiose con riviste – su tutte, quella fissa con Nocturno, la rivista di culto del cinema di genere, italiano e non – e case editrici di settore. Nel 2019 ha pubblicato il saggio Lo specchio nero che è poi diventato anche un programma radio sull’indipendente barese RKO.