I Negramaro, sono tornati a casa in Puglia con il loro Unplugged European Tour 2022. Dopo Lecce arrivano a Bari in un Teatro Team molto affollato.

Sono nel Teatro Team a Bari in attesa che inizi il live dei Negramaro, una versione “acustica” del loro repertorio, le altre date, mentre ascolto i commenti della gente, sembrano positivi, i concerti sono andati molto bene, sia a “casa” a Lecce ma soprattutto qui a Bari. Io che i Negramaro li conosco sin dagli inizi, anzi da prima direi, sono molto curioso di ascoltarli nuovamente, ma sotto una luce diversa. Non parlerò della scaletta e dei brani che hanno suonato tanto la trovate ovunque online, parlerò delle emozioni che hanno creato in quasi due ore di concerto.

Un concerto in acustico è sempre una scommessa e non sempre può andare bene, soprattutto se si suona in posti molto grandi e con un pubblico dalle aspettative molto alte. Il rischio se lo prendono i grandi artisti o le grandi band, quelle che riescono a rileggere i loro brani sempre in chiave diversa rispettandone gli umori e la tensione.

Anch’io ero molto ansioso di ascoltare una band ormai collaudata da anni ma nuovamente in gioco per cimentarsi con una cosa diversa, il dubbio inizialmente lo avevo, scorporare i brani, togliere ogni sovrastruttura armonica, rivisitarli, in che modo poi? I brani avrebbero perso senso? Spessore? In verità subito dall’inizio ogni mio dubbio è stato fugato da un gruppo che non delude mai, i brani non soltanto suonavano bene, ma vestiti con abiti nuovi sembravo persino più freschi come fossero appena usciti, insomma una sorpresa. Il suono prende una direzione diversa, scende in profondità per poi risalire, è intimo confidenziale ma poi esplode, alcuni pezzi mi sono perfino piaciuti di più così che in versione originale (non vi arrabbiate!)

Sul palco la prima cosa che noto è Lele, che è tornato, lui c’è ed è una grande gioia, si nota subito quell’equilibrio tra di loro fatto di amicizia decennale, di rispetto, di amore, quell’amore fraterno che non si è mai perso negli anni, nei momenti belli ma soprattutto in quelli brutti, lo vedo nei loro sorrisi, negli sguardi confidenziali, in quella spontaneità che non hanno mai perso, i Negramaro suonano e si divertono.

L’impostazione del live è minimale, luci essenziali, poco movimento, è tutto nella musica, è tutto nel suono e queste vibrazioni arrivano al pubblico che come se fosse in uno stadio accompagna tutta la serata cantando e gridando follie che qui non posso riportare. Io impazzisco quando Giuliano suona la chitarra e ci regala un assolo, un salto indietro nel passato che mi ha fatto balzare sulla poltrona tra lo stupore di chi mi era seduto accanto. Al pubblico arriva tutto, loro lo capiscono e non si nascondono, regalano tutto quello che possono.

I Negramaro sono una band matura, capace di giocare con i suoni, con le emozioni, dei veri professionisti che malgrado la pressione dell’essere i “Negramaro” non hanno perso quella spontaneità che gli ha resi unici e che continua a regalarci nottate indimenticabili.