La citta di Bari si prepara anche quest’anno, in occasione della Giornata della Memoria, a farsi testimone del tempo. Sono previsti due eventi culturali caldamente abbracciati dall’assessorato alle Culture, che sapranno sicuramente smuovere le coscienze della collettività in merito all’Olocausto e alla banalità di un Male che si nasconde ancora negli angoli della contemporaneità.

Da oggi, 13 gennaio, fino al 16 gennaio Valter Malosti, regista ed interprete, porterà in scena al Teatro Niccolò Piccinni la toccante e reale voce di Primo Levi in “Se questo è un uomo”. Sono ormai passati 77 anni dal 27 gennaio 1945, dal giorno in cui la parola libertà ha lacerato i fili spinati del campo di sterminio di Auschwitz, ma la memoria di quella brutalità va rivissuta per confermarne l’irripetibilità, per educare l’umanità. Malosti sceglie Levi e quel suo “libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo” per sensibilizzare gli animi attraverso la prosa, per aprire il sipario sulla storia.

Valter Malosti

Il secondo evento in programma è atteso per lunedì 24 gennaio, presso il Teatro Margherita. Qui lo scrittore, pianista e compositore Francesco Lotoro presenterà il suo libro “Un canto salverà il mondo”, edito Feltrinelli. Si tratta di “un racconto che ha portato alla costruzione di un archivio di ottomila partiture, tutte opere di musica concentrazionaria. È l’impresa epica della costruzione di un archivio straordinario e unico al mondo. Un viaggio nella musica e nella storia che svela un modo nuovo di raccontare i capitoli più bui del Novecento”, fa sapere l’ufficio stampa del Comune di Bari.

Francesco Lotoro

“La nostra vita è molto più lunga della nostra età anagrafica ed è fatta di radici, che non
sprofondano nel buio atavico delle origini ma si stendono orizzontalmente, come rami di un
albero che si toccano, come due mani che si stringono. Quest’anno per la prima volta abbiamo voluto inserire nella stagione di prosa, uno spettacolo sulla Shoah e parlare di Memoria attraverso il teatro e la musica in letteratura attribuendo così alla cultura il significato più alto della politica. La memoria è necessaria per la ricerca della storia che ci serve a conoscere quanto siamo capaci noi esseri umani, dalla perfidia alla natura meravigliosa”, ha così dichiarato l’assessora alle Culture Ines Pierucci.