Da lunedì 15 novembre l’architetta Anita Guarnieri sarà la nuova dirigente della Soprintendenza per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia.

Dopo la direzione del Castello di Trani, in cui era in servizio dal 16 novembre 2020, l’architetta Guarnieri, si dedicherà alla tutela e alla valorizzazione di una vasta area comprensiva di testimonianze storico-archeologiche e di patrimoni paesaggistici da salvaguardare. Dall’antica Canusium, agli scavi di Herdonia, dal Parco degli ipogei di Trinitapoli, ai tesori di Ascoli Satriano, dai centri dauni di Arpi e di Tiati, ai meravigliosi borghi antichi e castelli che punteggiano il Subappennino dauno e la provincia BAT, fino alle bellezze del promontorio del Gargano e delle isole Tremiti.

Dottoressa di ricerca in Conservazione dei beni architettonici, ha lavorato al Ministero della Cultura – Segretariato Regionale dal 2010 al 2018 e presso la Regione Puglia nel dipartimento Turismo economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio durante gli stessi anni. È stata una delle referenti ministeriali per l’elaborazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia (PPTR). Ha svolto numerosi incarichi di responsabile unico del Procedimento, progettazione e direzione lavori nell’àmbito di lavori pubblici, finanziati anche con fondi europei.

Oltre a una pluriennale attività scientifica e formativa nel campo della conservazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali, è autrice di due monografie: Pietre di Puglia: Il restauro del Patrimonio Architettonico in Terra di Bari tra Ottocento e Novecento, Gangemi editore, Roma 2007 e Storie di un castello. Museo Archeologico Nazionale della Daunia, Adda editore, Bari 2016; co-curatrice di: Tutela e valorizzazione del paesaggio in Puglia: nuovi percorsi di copianificazione, Gangemi editore, Roma 2013, e di numerosi articoli e saggi scientifici.

Ad attenderla un compito di grande prestigio. Ecco la dichiarazione della neo dirigente: “Entrare a far parte della Soprintendenza è un grande onore e una scommessa altrettanto impegnativa. Ho studiato la nascita e l’evoluzione degli organi di tutela in Puglia e adesso mi ritrovo a viverla, a prendere a cuore i suoi territori e a portare avanti progetti già in cantiere, con la certezza e la volontà di svilupparne altri. Accolta da colleghi giovani e propositivi, sono convinta che contribuiremo insieme all’azione di tutela e restauro sul vasto territorio dell’antica Capitanata, ma anche della BAT tutta”.