Si è tenuta questa mattina, nella sala Massari di Palazzo di Città, la presentazione della prima edizione di BiArch – Bari International Archifestival, in programma a Bari dal 1° al 20 settembre 2021. Più di 50 ospiti nazionali e internazionali, oltre 32 eventi fra mostre, lectio magistralis, conferenze, workshop, installazioni e performance: il tutto per una durata di 20 giorni.

Il progetto è vincitore del bando “Festival dell’Architettura”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Ad illustrarne il programma, il sindaco Antonio Decaro, l’assessora alle Culture Ines Pierucci e il coordinatore tecnico-scientifico del BiArch Alessandro Cariello.

“Questo festival, con il racconto della città che si articolerà tra i vari momenti di riflessione,  mostre ed eventi è una sfida che noi oggi lanciamo sul futuro di Bari” – ha esordito il sindaco Antonio Decaro, entusiasta del progetto.

L’idea è quella di articolarlo secondo tre macro aree: «Margini – L’architettura e le ferite della geografia», con eventi dedicati alle potenzialità inespresse dello spazio costiero o periferico rurale; «Confini – Lo spazio visto da altre terre», che si concentrerà su esperimenti di riattivazione urbana raccontati attraverso i linguaggi delle arti visive e performative; «Frontiere – Lo spazio di tutti», un focus sui processi di appropriazione degli spazi, dei beni comuni e della coabitazione.

Il sindaco ha poi continuato: “Una città che vanta radici culturali, geografiche e urbanistiche profonde ma che su queste non si è mai adagiata. Perché Bari è senz’altro il suo passato ma è anche la sua idea di sviluppo e di futuro”.

Alla presentazione è intervenuto in streaming anche il vicesegretario generale del Ministero della Cultura Salvatore Nastasi, il quale ha lanciato due sfide al sindaco barese: “Voglio lanciare due sfide al sindaco Decaro e a tutta la città: valutare insieme la possibilità di rendere questo festival permanente e potenziare l’offerta sui temi dell’architettura e dell’arte contemporanea. Ovviamente per la prima eventualità potrete contare sul sostegno pieno del Ministero.”

BiArch ha l’obiettivo di coinvolgere proprio l’intera città: dal centro alle periferie, alcuni dei suoi spazi espositivi saranno il Teatro Margherita, l’ex Palazzo della Provincia, il Fortino Sant’Antonio, Spazio Murat, l’ex Manifattura Tabacchi, gli spazi dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale, l’ex Arena Moderno e ancora la Casa delle Culture, il Castello di Ceglie del Campo, piazza Diaz, corso Mazzini e largo Sorrentino.

Tra i vari ospiti, il 9 settembre, nel Teatro Margherita sarà allestita la Casa del Festival, che ospiterà le 10 Lectio Magistralis tenute, da Anne Lacaton, vincitrice del prestigioso Pritzker Prize 2021.

DeCaro ha poi aggiunto: “La nostra scelta è quella di incentrare il festival sui temi dei margini, dei confini e delle frontiere, non più visti come limiti ma come opportunità di crescita e di scambio. La nostra città è una vera e propria realtà che pone le basi della sua identità sulle le persone, le pratiche, le esperienze e i processi che la animano”.

A dimostrazione che l’obiettivo è quello di coinvolgere non solo tutti i luoghi della città, ma anche tutta la cittadinanza stessa, tutti gli eventi del BiArch saranno a ingresso gratuito su prenotazione, nel rispetto delle normative anti-Covid19.