“Apprendiamo con vivo piacere della nomina del Collega Michele Bollettieri, console onorario della Federazione Russa e della R.S.M. in Puglia, quale componente del consiglio d’indirizzo della Fondazione Teatro Petruzzelli e Teatri di Bari. Un indubbio riconoscimento alla passione, alla competenza, all’esperienza e ai meriti del nostro Collega e Amico”. L’annuncio su facebook arriva dal Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise.

Ai tempi della gestione commissariala targata Carlo Fuortes, chiusa con una voragine di bilancio risanata a suon di fondi pubblici, quella di Bollettieri è stata una delle voci più critiche, forse anche per questo non riconfermato dopo uno dei periodi più bui della Fondazione, costellato di episodi poi culminati con gli arresti per mazzette dopo gli anni dell’inchiesta giornalistica portata avanti da noi del Quotidiano Italiano-Bari.

“A essere sincero – ci ha detto appresa la nomina – non ho mai smesso di occuparmene, o meglio di servire il Petruzzelli, anche quando non facevo parte ufficialmente della Fondazione ho sempre cercato di dare una mano. D’altronde, è stato mio nonno a decorare il Teatro quando è stato costruito, si tratta di un amore che viene da molto lontano”.

“Alla fine degli anni 60, con la gestione Valentini-Vitale, ero segretario generale – ha ricordato – sono stato vicepresidente con la gestione Pinto, sono stato nel consiglio di amministrazione con Emiliano presidente, oggi torno nel Consiglio di indirizzo, ma da esterno ho promosso l’invito del Petruzzelli al Teatro Mariinskij, tempio mondiale della musica, per un concerto che si sarebbe dovuto tenere il 5 giugno a San Pietroburgo, alla presenza di Putin, rinviato purtroppo per il coronavirus all’anno prossimo. Non ci si può allontanare da una cosa che si ama profondamente”.

“Torno nel Consiglio di indirizzo con l’obiettivo di puntare alla sua internazionalizzazione – h aggiunto – per farne non solo un centro di produzione di valori artistici e culturali, ma anche etici, guardando a Est, in maniera da creare quello scambio che è un ponte indispensabile per la conoscenza, la fratellanza tra i popoli”.

“Nel 1903 il Petruzzelli fu inaugurato con Gli Ugonotti di Meyerbeer, un’opera straniera, questo perché i grandi, illuminati imprenditori baresi che vollero quel monumento per la cultura, avevano già un sogno di grandezza, un respiro internazionale per Bari, come una specie di faro verso Oriente. Per ragioni storiche, religiose e geografiche – ha concluso Bollettieri – Bari ha tutte le condizioni per essere la capitale della pace euromediterranea. Attraverso gli scambi economici e culturali, questa città può diventare centro di dialogo tra cattolici e ortodossi”.