Non poteva affidarsi ad artista migliore Ambroise Vollard quando nel 1926 Marc Chagall realizzò le illustrazioni per le Favole di La Fontaine. Già l’anno precedente l’anziano mercante d’arte, nonché gallerista di Degas, Cézanne, Van Gogh e Picasso si rivolse al grande maestro bielorusso per commissionargli le illustrazioni de le Anime morte di Gogol. Ma una volta terminato il progetto fu lo stesso Chagall che si propose all’editore per illustrare le fiabe del letterato francese che nel XVII secolo rinnovò la tradizione favolistica con una fisiognomica satirica che paragonava l’uomo all’animale.

Il progetto iniziale prevedeva un centinaio di tempere a colori, tradotte in seguito in altrettante litografie, ma il lavorò maturò in maniera diversa. E così tra il 1928 e il 1931 il “poeta dell’immagine” da vita ad una serie di incisioni in bianco e nero, oltre alle tempere preliminari. Cinquanta di quelle illustrazioni, realizzate con la tecnica dell’acquaforte, sono esposte fino al 15 aprile nelle sale del Palazzo Monacelle a Casamassima e di Palazzo San Domenico a Gioia del Colle. Stampate nel 1952 dalla Imprimerie Nationale di Parigi, ciascuna copia è firmata dallo stesso Chagall, che dimostra come il lavoro di illustratore sintetizzi perfettamente il suo stile.

Infatti tutta la sua produzione artistica è caratterizzata dall’armonioso incontro di due elementi antitetici come favola e realtà, peculiarità che lo ha reso uno degli artisti più affascinanti di tutto il Novecento. E a proposito di reale Jean de La Fontaine disegna un ritratto della sua epoca, quel Seicento che è passato alla storia come il secolo delle rivolte, dell’assolutismo monarchico e della corsa al potere di giudici, ministri e sacerdoti famosi per il loro operato tutt’altro che edificante. Questo spaccato sociale e politico viene tradotto nei suoi racconti scaltri, come L’avaro che ha perduto il suo tesoro, in cui il personaggio umano ha lo stesso valore del lupo e della cicogna, del cavallo e del cervo, dell’aquila e del gufo, del leone e del moscerino, dell’aquila e della lumaca.

E’ la grande confidenza con il mondo animale che consente a Chagall di rappresentare con grande libertà e autonomia espressiva i vizi che La Fontaine attribuisce al genere umano. Tanto il poeta quanto il pittore dimostrano, ognuno con il proprio estro e linguaggio, come l’arte sia perfetta per assolvere a una funzione didattico-moralistica, sempre ammesso che si riesca a vedere la realtà con lo sguardo puro di un eterno fanciullo.

La mostra “Marc Chagall. Le favole” è organizzata dalla Società Sistema Museo, gestore del SAC Ecomuseo di Peucetia e rientra nell’operazione “Opere fuori contesto”

LUOGHI
CASAMASSIMA, Palazzo Monacelle
GIOIA DEL COLLE, Palazzo San Domenico (municipio)

ORARI DI VISITA
Venerdì e sabato, 16.00- 20.30
Domenica e festivi, 10.30- 13.00/ 16.00- 20.30
E’ possibile prenotare aperture straordinarie

BIGLIETTO UNICO PER TUTTE LE SEDI
Intero € 6
Ridotto € 3

INFORMAZIONI
Call center 199. 151. 123
www.ecomuseopeucetia.it