Guardare a un genio indiscusso come Pablo Picasso da una prospettiva tutta nuova e quasi inesplorata, ovvero quella delle donne che sono state al suo fianco e che hanno avuto un ruolo importante tanto per l’uomo quanto per l’artista. É il taglio scientifico con cui la mostra “Picasso. L’altra metà del cielo”, in arrivo dal 24 aprile in Puglia, intende analizzare il maestro del Cubismo, scegliendo un tema intimo e sensibile. Che siano state modelle e muse ispiratrici, compagne di vita e madri dei suoi figli, le donne rappresentavano la linfa vitale che alimentava quel legame inscindibile con cui l’artista spagnolo unì arte e vita.

Talvolta queste figure femminili erano esse stesse artiste, come Dora Maar e Françoise Gillot protagoniste della mostra, che sarà visitabile fino al 4 novembre. L’ampia rassegna conterà oltre 300 opere, distribuite tra Palazzo Ducale, il Castello e Palazzo Tanzarella, rispettivamente nei tre comuni di Martina Franca, Mesagne e Ostuni. Una selezione di dipinti, grafiche, ceramiche provenienti da collezioni private, opere perlopiù mai esposte prima, realizzate non solo da Picasso, ma anche da queste due grandi donne che per un certo periodo hanno lavorato al suo fianco.

A completare il ritratto dell’artista una “mostra nella mostra”, composta da un nucleo di fotografie di Robert Capa ed Edward Quinn, l’amico e regista che documentò il periodo in cui Picasso si dedicò alle ceramiche. “Non è casuale la scelta di valorizzare questo tipo di produzione in una terra come la Puglia, dove le ceramiche hanno un ruolo così rilevante”, ha specificato Pietro Folena, presidente dell’Associazione Metamorfosi, alla quale è affidato l’allestimento della mostra. Un progetto complesso sia per la proposta culturale ricca e completa, con differenti tipologie di opere esposte, ma soprattutto per il sinergico lavoro che si traduce in una rete di relazioni e partnership, tra privati e amministrazioni.

“Un’iniziativa d’insieme che coinvolge anche il consorzio Puglia Walking Art – ha specificato Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi – É un nuovo modo di rivalutare i contenuti del territorio, attraverso una serie di pacchetti esperienziali che presenteremo anche alla Bit.” Uno dei primi esempi in Puglia di mostra diffusa, che include l’area territoriale della Valle d’Itria fino all’alto Salento, una scelta strategica per incoraggiare un “turismo lento” e non solo balneare. “Se Martina e Ostuni sono dei territori già noti, Mesagne rappresenta la scoperta – ha commentato l’Assessore regionale Loredana Capone – in questo modo si vuole includere la Puglia con tutte le sue specificità, facendo vivere al turista un’esperienza dei luoghi oltre che culturale.”