Vittorio Sgarbi, ferrarese, critico e storico dell’arte, ha curato mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi, articoli ed una serie infinita di pubblicazioni, il 18 febbraio sarà a Bari per proseguire con il ciclone del Caravaggio.

Sgarbi ancora una volta in Puglia, al Teatro Palazzo di Bari, dove vedremo tutta la sua recitazione istruttiva. Da due anni racconta “La vita di Caravaggio – Michelangelo Merisi”, mettendolo in rapporto con Pasolini, per via delle loro vite estreme e di comportamenti a volte poco ben educati.

Uno spettacolo teatrale eclettico, coinvolgente e magnifico. Le immagini delle opere più rappresentative del talentuoso lombardo sono curate dal visual artist Tommaso Arosio.
Al termine della serata Vittorio Sgarbi si dedicherà alcuni minuti ad autografare il testo da lui pubblicato: “Dall’ombra alla luce – Da Caravaggio a Tiepolo”. Non lasciatevi sfuggire un selfie con l’autore.

“Caravaggio, che muore nel 1610 lasciando dietro di sé una scia di fuoco. L’eco delle sue invenzioni scuote l’Europa e artisti da ogni dove si mettono sulle tracce delle sue opere. Dall’ombra alla luce − quarto volume della storia e geografia dell’arte italiana di Vittorio Sgarbi − prende avvio proprio da un inseguimento: Pieter Paul Rubens cerca Caravaggio a Roma ma non lo trova.

Il pittore lombardo è già altrove e così Rubens nel 1608 lascia testimonianza di questo incontro mancato con una straordinaria Natività caravaggesca destinata all’Oratorio dei Filippini di Fermo. Un appuntamento mancato, dunque, e un’opera artificiale con cui Vittorio Sgarbi dà avvio al suo personalissimo viaggio nel Barocco. Un viaggio tra Roma, Napoli, la Calabria, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, le Marche, che terminerà − in un’alternanza di ombre e di luci − a Venezia tra i cieli rosa e azzurri luminosissimi di Giambattista Tiepolo.

Un viaggio all’avventurosa riscoperta di artisti immensi: alcuni interpreti originali della rivoluzione di Caravaggio, altri con lo sguardo rivolto in alto, all’ordine olimpico di Guido Reni e dei Carracci. Ma ogni artista nel racconto di Vittorio Sgarbi sorprende e meraviglia per la propria irripetibile fantasia, si concentra in un dettaglio decisivo che lo rende immortale.