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Si è da poco conclusa la quarta stagione della serie TV Ray Donovan (già rinnovata per una quinta), in onda originariamente sul canale statunitense Showtime, e disponibile in Italia sul network Netflix. La storia ha per protagonista colui che dà il nome allo stesso show, un uomo che per mestiere fa il “fixer”, risolutore di problemi nella Los Angeles del XXI secolo, alle prese con guai più o meno grossi che hanno per protagonisti figure di spicco dello showbiz e del mondo dello sport, muovendosi spesso e (talvolta) volentieri nell’illegalità, e alle prese con un passato drammatico e violento così come con dinamiche familiari davvero singolari.

La figura del “fixer”, già presentata nel lungometraggio Michael Clayton (2007) con protagonista George Clooney, è di per sé molto affascinante, perché in grado di raccontarci quello che (virtualmente) avviene nel dietro le quinte del patinato universo dello spettacolo e dello sport americano, brillante e perfetto in copertina, ma pieno di sporche verità nascoste, con protagonisti attori, musicisti e atleti alle prese con una vita fatta di agi e ricchezza, ma anche di droga, violenza, criminalità organizzata e sangue, tanto sangue. Ray Donovan è colui che si muove in questo torbidume, risolvendo i problemi degli altri e per gli altri, dietro lauto compenso. Per essere come Ray Donovan non bisogna avere una bussola morale molto precisa, e si deve essere in grado di sporcarsi le mani spesso e volentieri, cercando di non farsi mai invischiare in questo tipo di affari, se si vogliono evitare spiacevoli conseguenze.

Solo che il protagonista della serie TV non è una macchina perfetta, ma un uomo pieno di contraddizioni e difetti, che spesso e volentieri commette errori (sempre più gravi) e deve correre ai ripari per riparare ai suoi stessi sbagli. Complice anche un’infanzia traumatica, un padre assente e malavitoso sempre foriero di nuovi problemi, e una famiglia piena di quei problemi sempre più comuni al giorno d’oggi, Ray deve barcamenarsi alla meglio, cercando di cavarsela nelle situazioni più complesse, trovando un equilibrio tra il suo lavoro e la sua vita privata.

In Ray Donovan tutto è dramma, tutto è complicato, e viene raccontato in maniera mai banale, sebbene a volte un pelo troppo romanzato e decompresso. Oltre alla componente Crime, che vede il protagonista e i suoi familiari e dipendenti avere a che fare con “brutta gente”, in questa serie ci sono anche altri elementi, come appunto dinamiche familiari degne di tutt’altro tipo di storie, oltre al fatto che i protagonisti hanno quasi tutti un’origine irlandese, e quindi, come per ogni irlandese che si rispetti, ci pensa anche la religione cristiano-cattolica ad aumentare la gravità del contesto narrativo, generando un costante senso di colpa, che va a creare non pochi conflitti, sia interiori che molto più pragmatici all’interno della storia.

Nelle quattro stagioni trascorse, abbiamo assistito a diverse storyline, che hanno saputo progressivamente sviluppare l’intreccio narrativo sia in senso verticale che orizzontale, rendendo nel tempo i protagonisti personaggi di spessore e a tutto tondo. Trattandosi di una serie con archi narrativi piuttosto ampi, a volte abbiamo riscontrato un’eccessiva dilatazione dei tempi della storia, che si è però sempre dimostrata avvincente e in grado di intrattenere, tra alti e qualche basso.

Molta della forza di Ray Donovan risiede nella complessità di tutti i suoi personaggi principali, individui complessi, problematici e singolari che reggono la storia, specie i due protagonisti assoluti, Ray, appunto, e suo padre Mickey Donovan, interpretati rispettivamente dai due bravi e molto carismatici Liev Shreiber e Jon Voight.

A conti fatti, Ray Donovan ha dimostrato essere in ciascuna delle sue stagioni uno show in grado di divertire facendo appassionare un po’ tutti alle distopiche vicissitudini di questa “famiglia anormale”.

 

Ray Donovan - posterSCHEDA TECNICA

Titolo: Ray Donovan

Produzione: Showtime

Canale: Netflix

Cast: Liev Shreiber, Jon Voight, Paula Malcomson, Eddie Marsan, Dash Mihok, Steven Bauer, Katherine Moening, Pooch Hall, Kerris Dorsey, Devon Bagby

Genere: Drammatico, Crime, 

Stagioni: 4 (in corso)

Episodi: 12 (a stagione)

Durata: 50 min. circa (a episodio)

Data di uscita: tutte le stagioni già disponibili su Netflix