di Mauro Lovecchio
È del 30 agosto la riforma annunciata da Franceschini del Ministero da lui diretto. La riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) trae origine, come è noto, dalle politiche di spending review attuate da ultimo con il decreto legge n. 66 del 2014, convertito nella legge n. 89 del 2014. La riforma, approvata dal Consiglio dei ministri attende, a giorni, il nulla osta di congruità economica della Corte dei conti. Nel frattempo il giorno 18 in un incontro con le parti sindacali sono stati presentati i due DM di individuazione degli uffici dirigenziali e dei criteri di nomina dei dirigenti. Le ricadute sul territorio regionale si possono così riassumere:

La Direzione regionale sarà, come nelle altre Regioni, trasformata in Segretariato regionale, con il compito di coordinare tutti gli uffici periferici del Ministero operanti nella Regione. Viene riconosciuto il ruolo amministrativo di tale ufficio che diventa a conduzione dirigenziale di II fascia, indebolendo così, come appare a prima vista, la catena del comando a livello territoriale. Nulla cambia per la Soprintendenza per i Beni Archeologici con sede a Taranto che però diventa articolazione periferica della relativa Direzione centrale.

Ma veniamo ai cambiamenti più sostanziali. Sparisce la Soprintendenza per i Beni storico Artistici ed Etnoantropologici della Puglia che sarà accorpata alle due Soprintendenze per i Beni Architettonici dando origine alle Soprintendenze Belle arti e paesaggio per le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, con sede a Bari e a quella per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto, con sede a Lecce entrambe dipendenti dalla relativa Direzione centrale.

L’amministrazione dei beni archivistici in Puglia risulta penalizzata dalla soppressione dell’Archivio di Stato di Bari come sede dirigenziale, mentre la Soprintendenza archivistica avrà competenza anche per la Basilicata, mantenendo la sede a Bari. Anche la Biblioteca Nazionale perderà la sede dirigenziale.Viene istituito il Polo museale regionale, articolazione periferica della nuova Direzione generale musei, con il compito di promuovere gli accordi di valorizzazione previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e di favorire la creazione di un sistema museale tra musei statali e non statali, sia pubblici, sia privati.

È riconosciuto museo di rilevante interesse nazionale dotato di autonomia speciale, vale a dire con autonomia contabile, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, visitato ieri dal Ministro Franceschini che ha sottolineato la necessità della città di scommettere sulla cultura e sul turismo.