Giovane, un età che a guardarlo non si capisce bene se abbia 30 o 45 anni, un paio di occhi con cui fa sicuramente strage di cuori (ma che si sappia in giro, è sposato), Luca Loizzi a fine novembre pubblica “Canzoni quasi disperate”, il suo secondo album.

Dopo la presentazione in anteprima del disco, è venuto a trovarci in redazione e ci ha suonato due pezzi. È stata l’occasione per parlare del nuovo progetto, ma anche di stretta attualità. Luca è infatti laureato in Lettere Classiche e, sembra quasi incredibile, è insegnante di ruolo. Inevitabile allora parlare di scuola: «Non condivido quasi nulla di quello che l’attuale premier sta proponendo – ha detto Luca, preso un po’ alla sprovvista bisogna ammettere – non condivido l’inserimento del capitale privato nella scuola pubblica e soprattutto temo che questa presunta riforma sia un ulteriore tentativo di tagliare teste e fare macelleria sulla pelle dei docenti e degli alunni, perché sono quelli che subiscono maggiormente i tagli, a cominciare dalle lavagne e dai banchi o peggio dai posti per gli insegnanti di sostegno».

Il resto della chiacchierata, nel video che pubblichiamo, è tutta sul disco, sulla musica e sulla vita. In attesa di riascoltarlo dal vivo a Bari a Gennaio.