«Sono stata un anno in Canada e ho potuto lavorare da subito, anche solo avendo un visto turistico. Sono tornata a Bari da un mese e già me ne voglio andare». Serena Cannale, performer aerea, ben fotografa la disparità tra l’Italia e altri Paesi.

Che sia arrivato o meno, Godot lo aspettano tutti, a giudicare dall’affluenza. La sala Murat si presenta gremita di operatori culturali. Piaccia o no all’assessore Godelli, questa chiamata alle arti rappresenta l’anno zero per la cultura locale. Un segno di discontinuità con il passato tangibile e auspicato da tutti i presenti.

«Un segno di continuità con la campagna elettorale – ha dichiarato il sindaco Decaro -ce ne saranno altri periodici, non lo facciamo solo all’inizio e alla fine del mandato ».

«Sono di imminente pubblicazione le nuove delibere per i nuovi bandi per la Cultura – ha annunciato l’assessore Silvio Maselli – è il momento di cambiare a partire dal modo di distribuire i fondi»

Tantissimi gli iscritti a parlare, sette minuti a testa per esporre idee e progetti. Un momento di incontro per tutti gli operatori, evidentemente incapaci di auto organizzarsi durante il lungo vuoto istituzionale degli ultimi anni.

La “svolta” è appena cominciata, siamo solo all’inizio delgli Stati generali della Cultura e la strada per il cambiamento è ancora lunga. Se Godot arriverà o meno, lo sapremo solo nei prossimi anni.