Cosa spinge l’ingegnere elettronico di una multinazionale a mollare tutto e intraprendere la carriera artistica?
Forse sarebbe meglio chiedersi cosa spinge una che ha passato l’infanzia e l’adolescenza recitando, cantando, ballando, ad iscriversi ad ingegneria. Sul tema, io e la mia psicologa stiamo ancora lavorando. Aggiorniamoci tra un paio d’anni.

Il mondo della comicità è maschilista secondo te?
Si, lo è. Ma lo è anche quello degli ingegneri. E delle multinazionali. E della strada. Va bene così, o devo analizzare il fenomeno “maschilismo in Italia” dal punto di vista antroposocioculturale? Piuttosto direi : ma, in fondo, chi se ne frega? Però preciso un aspetto: le comiche sono pochissime, ed in proporzione sul totale ce ne sono diverse brave. La percentuale si abbassa molto nel caso degli uomini. Da cui, e qui beccati il ragionamento deduttivo, non si può affermare che “le donne non fanno ridere”. Tiè!

La stand-up comedy è un genere ancora poco diffuso in Italia, siamo più abituati a vederla nei telefilm americani tutto sommato, mi sbaglio?
È poco diffusa ma è un genere interessante, una comicità diretta, diversa dai cliché a cui siamo abituati: personaggi talvolta anticotti, costumi, giochi di parole, concetti triti. Faccio parte del gruppo Satiriasi (www.satiriasi.it) da 4 anni, stiamo portando la stand up in Italia e stiamo andando forte. I temi che trattiamo vogliono scalzare luoghi comuni e tabù, ci permettiamo di ridere di argomenti scomodi.

Sembra che ti piacciano le complicazioni: artista (vita precaria), donna in un mondo maschile (sola contro tutti), con un genere di nicchia. Non è che te le vai a cercare?
Cerco di fare cose che mi interessano e mi divertono… difficiline, si. Gavetta! Bella tosta, lavoravo molto meno in azienda.

È difficile il tuo rapporto con le persone? In fondo, si aspettano tutti che tu le faccia ridere, anche nel privato…
Si, è drammatico. La particolarità, però, è che le persone tentano sempre di far ridere me e, se non ci riescono, mi sembra di offenderli. Ormai posso piangere solo chiusa al cesso. Oppure prendo la macchina e mi metto ad urlare.

Lo spettacolo è vietato ai minori di 18 anni. Dobbiamo aspettarci qualcosa in più di quello che si sente e si vede in tv?
Decisamente… Provocazioni su tanti argomenti, linguaggio diretto. Non mi tengo. Quello che tutti pensano ma nessuno dice. Di solito è molto liberatorio per il pubblico, tanto in galera ci vado io!

La locandina di Senso Vietato ti raffigura davanti a due porte col divieto d’accesso, come se ne viene fuori?
Ridendo!

Gianluca Lomuto

“SENSO VIETATO” – Una vita contromano
di e con Velia Lalli

Genere: Stand up comedy – VM 18

Ingresso 5€ inclusa prima consumazione per i soci Arci
Ingresso 8€ inclusa prima consumazione e tesseramento Arci

start ore 22:30 info-line 347.55.73.367

Helix – Arci Villari
via Villari, 56
Bari