Rispetto al passato, nelle tue canzoni si avverte maggiore dolcezza.

E’ vero. In me convivono due modi d’essere, uno più aggressivo, legato alle tematiche sociali come nei testi dei 99 Posse, e una parte più distesa, rivolta all’analisi dei problemi personali proiettati in una dimensione universale. Penso che sia davvero il modo giusto per mettermi in gioco, in passato non avrei mai pensato di allontanarmi da cose che riguardano la cruda realtà. Per me è prioritario considerare quanto di buono abbiamo avuto dalla vita, un modo per affrontare con maggiore forza le sfide quotidiane, senza nascondere però le difficoltà che la crisi economica sta comportando alla società.

La scelta di togliere il piercing al naso è un altro segnale di cambiamento?

Si, da 7 anni ho deciso di toglierlo sia per un fattore estetico personale, ma anche perché rivedendomi ho notato che quell’accessorio trasmetteva aggressività. Preferisco essere giudicata per la carica che ho dentro, senza attrarre troppo l’attenzione.

Come vedi ad oggi la tua Napoli?

Ci sono ritornata di recente, per le festività natalizie. Ho avuto delle sensazioni non positive, è una città già piena di problemi. Ad esempio nei giorni di Natale il centro storico di Napoli era completamente spento, come terra di nessuno. Una cosa che mi ha lasciato esterrefatta.

Ritorni al Demodè, che sensazioni pensi di ricevere dal pubblico?

Sono sempre felice di venire a Bari, penso che come per tutto il Mezzogiorno la gente paghi il biglietto non solo per assistere ad un concerto e divertirsi, ma prova proprio ad accoglierti. Si tratta di un’ospitalità unica al mondo.

Come va la collaborazione con Colapesce?

Abbiamo scoperto affinità artistiche impensabili. Nonostante i nostri suoni siano profondamente diversi, siamo capaci di giocare con le parole nello stesso modo. “Satellite” presenta tonalità elettronica più organica, anche grazie a noi sintetizzatori capace di trasformare i suoni di archi e fiati in modo molto davvero raffinato.

19 gennaio  2013

Daniele Leuzzi