In via Canonico Annibale Maria di Francia, una piccola traversa di Via Quarto a Bari, si scorge Villa Roth. Questa villa dell’‘800, ex sede del Liceo Scientifico “Fermi”, giaceva in stato di abbandono da ormai 15 anni.

Lo scorso 26 novembre, un gruppo di precari – termine che oggi include uno stato non solo fisico, ma anche mentale – tra cui studenti, immigrati e senza fissa dimora, ha occupato la struttura che da allora è diventata uno  spazio di discussione politica e di autoproduzione di reddito, guidata dai valori dell’anti-razzismo e dell’anti-capitalismo.

Attualmente ci vivono in 11 tra italiani, tunisini ed eritrei, ma la gente che ogni giorno entra ed esce per dare una mano o semplicemente partecipare ad uno dei tanti progetti del collettivo di Villa Roth Occupata è davvero tanta e continua ad aumentare.

«Siamo partiti in 30, adesso siamo un centinaio – dice Chouaib, un sindacalista originario del Marocco che si occupa di immigrazione da molti anni qui a Bari – Questo progetto ha abbattuto ostacoli e spalancato frontiere. C’era il bisogno di fare politica e creare uno spazio sociale che riunisse i bisogni di tutti, anche quelli dei giovani artisti».

Sono tanti, infatti, i progetti nati in questi cinque mesi. L’ultimo, in ordine cronologico, è proprio quello del festival “Rotta indipendente”, dal 25 aprile all’1 maggio, con proiezioni nella sala cinema, spettacoli teatrali, serate musicali, dibattiti e cene di cui è disponibile il programma.  Molto applaudito il monologo di ieri sera, “La Cisterna”di Salvatore Rena, interpretato da Massimo Zaccaria, con il quale abbiamo avuto modo di parlare.

Oppure quello dell’orto sociale, l’iniziativa che cerca di restituire alla collettività un terreno dove piantare e curare la propria frutta e verdura e garantire un prodotto sano a costi e Km zero. “Un luogo dove la condivisione degli spazi, degli attrezzi, delle esperienze, dei prodotti in eccesso è la chiave per il progresso di tutti” come si legge sulla pagina Facebook.

Per gustare meglio il proprio raccolto ma anche per stringere amicizia e stare insieme, ogni domenica a pranzo c’è la mensa sociale. “I poveri che fanno la mensa per i poveri – ride Lorenzo, uno dei residenti di Villa Roth – Ma è un segnale molto importante di solidarietà”.

Ogni sabato sera vengono inoltre organizzati apericena con musica dal vivo, è stata istituita la web-radio “Rotta Indipendente” e nei prossimi appuntamenti compaiono un corso di tamburello e uno di artigianato.

Non resta che partecipare.

 

27 aprile 2012

Valeria Dammicco