“I dati al consumo a livello nazionale sono in crescita a fronte di una contrazione diffusa dei consumi”, ha confermato l’Assessore Dario Stefàno.

E continua: “Tra gli addetti ai lavori c’è la netta percezione di enormi possibilità di sviluppo per i vini in rosa. Non a caso la nostra regione ha ideato e organizzato il Primo Concorso nazionale dei Vini Rosati, che a breve entrerà nel vivo. E non si tratta di un concorso estemporaneo, frutto di un’operazione di marketing bensì nasce da un percorso virtuoso che vogliamo condividere con tutte le regioni, confrontandoci con chi è più avanti di noi”.

Il concorso nazionale “Il futuro è rosa… anzi rosato” prevede che l’iscrizione per inviare i campioni dei partecipanti debba essere eseguita entro il 6 aprile. Il 20 e 21 aprile si svolgerà a Bari la valutazione dei campioni da parte della giuria tecnica e il 5 maggio si terrà la cerimonia di premiazione a Otranto. L’obiettivo del progetto va ben al di là della mera competizione: l’intento è di costituire una Fondazione pubblico-privata come presidio per la tutela e valorizzazione dei vini rosati in tutta Italia e far “diventare soci promotori della fondazione tutte le Regioni italiane che condividano le finalità”.

Come ha spiegato Alessandro Scorsone, sommelier:

“Finalmente i rosati stanno trovando diritto di cittadinanza anche nelle carte dei grandi ristoranti. Ora le cose sono cambiate e in Italia siamo fortunati, perché possiamo vantare rigidi controlli e una pulizia delle cantine che non troviamo altrove. Il rosato, con la sua struttura può supportare una serie infinita di cibi. Ricordo che il vino non deve dissetare, ma allietare le papille gustative e quando lo si assaggia in realtà si assaggiano le regioni e la filosofia dei loro produttori”.

Il tacco dell’Italia partecipa con il suo padiglione numero 10 alla 46° edizione della fiera Vinitaly di Verona, con oltre 1500 etichette diverse provenienti da 144 cantine pugliesi.

 

Federica Addabbo