“Bari ha già perso una volta la grande occasione di essere sede di un festival del cinema, mi auguro non commetta lo stesso errore”, ha dichiarato Felice Laudadio in un’intervista rilasciata a Repubblica. Il direttore artistico del Bif&st si riferisce alla rassegna EuropaCinema, organizzata nel capoluogo pugliese nel 1988:

«In quella edizione – spiega Laudadio – fu presentato in anteprima mondiale “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, poi vincitore dell’Oscar come miglior film straniero. EuropaCinema durò a Bari un anno per responsabilità di un assessore dell’epoca – continua il padre del Bif&st – Ci fu anche una rivolta dei giovani che apprezzarono quell’iniziativa. EuropaCinema era il secondo festival dopo Venezia perché all’epoca non c’erano né la mostra di Roma, né la mostra di Torino. E dopo quel diniego, EuropaCinema finì a Viareggio. Bari ha già perduto una grande occasione».

Di fronte all’eventualità che la rassegna cinematografica internazionale – quest’anno particolarmente ricca di ospiti e film in programma – possa saltare se l’occupazione del Petruzzelli dovesse protrarsi fino alla data d’inizio del festival, il 24 marzo, il commento del direttore artistico Laudadio è stato:

«Ne rimarrebbe dispiaciuta soprattutto la città, che dal Bif&st ha cominciato ad apprezzare anche le ricadute economiche. E lo dico con dati alla mano. Abbiamo fatto una ricerca e abbiamo accertato che per ogni euro investito la città ne ricava il doppio, cominciando da alberghi e ristoranti. Mi auguro che tutto si svolga secondo le previsioni – ha aggiunto – Siamo alla terza edizione del Bari International Film Festival e com’è ovvio, l’appuntamento sta diventando sempre più importante».

Prosegue, intanto, lo scontro sull’oscura gestione delle risorse economiche della Fondazione fra l’assessore al Mediterraneo e alle Attività Culturali Silvia Godelli e il consigliere di amministrazione dell’ente lirico Sabino Persichella da una parte, e il sindaco Michele Emiliano dall’altra. Dati analitici di assunzioni, costi delle produzioni artistiche e ammontare dei compensi dati al Maestro Maazel sono stati nascosti tanto all’opinione pubblica, quanto ai componenti del CdA, accusa la Godelli. Emiliano invece risponde che “in qualsiasi momento (gli ex consiglieri di amministrazione, ndr) avrebbero potuto accedere ai dati e ai documenti dell’ente” e che “il compenso al Maestro Maazel è stato determinato secondo i parametri stabiliti dal Ministero”.

Alessandra Morgese