Nei giorni scorsi vi abbiamo proposto delle finte interviste a coloro che il malaffare delle partite truccate lo hanno vissuto da vicino: titolari di ricevitorie, ristoratori, mediatori. Molte le critiche e le accuse di aver prodotto dei falsi documenti per speculare sulla vicenda. Era solo un modo di dimostrare quanto labile nel calcio sia diventato il confine tra ciò che è vero e ciò che è verosimile; nessuno ha detto “queste cose non succedono”, le contestazioni si sono limitate alla veridicità dei filmati.

È proprio con questo spirito che Il Quotidiano Italiano ha sposato l’iniziativa del nuovo docufilm “Non cresce l’erba” , realizzato da parte dello staff che aveva già realizzato (con tutt’altro spirito, e in un clima molto diverso) il film “U megghie paise – i quattro mesi in cui Bari impazzì” , pubblicando i video fake che avete visto. Ci piace precisare che nessuno dell’intera squadra di lavoro, dal regista agli attori, ai montatori allo stesso Quotidiano Italiano, ha fin qui percepito anche un solo euro per il lavoro svolto. È un’avventura iniziata per passione condivisa e indignazione vera per il grande inganno di cui i tifosi biancorossi, e forse la stessa società,  sembrano essere stati vittime. Lo scopo è quello di capire quello che è successo attraverso il punto di vista di un tifoso come tanti. Né un ultras, né un tifoso del bel tempo, né tantomeno un giornalista, ma uno che fino all’anno scorso credeva semplicemente di poter andare in Europa con la stessa squadra che oggi sembra averlo tradito.

Questo tifoso ha un tarlo che lo arrovella: rivedere gli idoli della squadra che ha amato per farsi dire in faccia cosa è vero e cosa non lo è, nella speranza di poter continuare a sognare un calcio pulito

I video che vi abbiamo presentato, come lo stesso tifoso ammette, rappresentavano i suoi incubi, abbiamo messo in scena situazioni reali che sono servite a mostrare cosa c’è dietro le scommesse illegali e le partite vendute. Quei video non avevano l’intento di offendere o ingannare i tifosi, ma avevano il compito di preannunciare un documentario inedito, un viaggio attraverso l’Italia a caccia di risposte, di sogni infranti, di speranze. Migliaia di chilometri compiuti da un tifoso biancorosso che dice no al sistema scommesse e decide di partire, in nome di chi ama il calcio pulito, per un percorso “lungo e complicato”.

Giuseppe Del Buono