Lo ricorderete tutti quello che è avvenuto nel corso, ma soprattutto alla fine della prima serata del Festival. “Purtroppo per quanto riguarda le votazioni abbiamo avuto un problema tecnico”, annunciava Gianni Morandi intorno alle 00:30, pertanto, per non sfavorire nessuno degli artisti, la gara fu sospesa e le eliminazioni rinviate al giorno successivo.

Che cosa è avvenuto quella sera e come funzionava il sistema di voto ce lo spiega Antonio, selezionato dall’Ipsos dopo aver effettuato alcuni questionari al telefono, via mail e sul web. I giurati oltre a formare un insieme il più eterogeneo possibile, devono possedere almeno uno di questi tre requisiti: aver acquistato musica leggera nell’ultimo anno, aver partecipato ad almeno un concerto negli ultimi 12 mesi e fare il musicista anche a livello amatoriale.

«Abbiamo prima ascoltato due minuti di ogni canzone, verso le 19, e poi abbiamo assistito allo spettacolo – spiega Antonio -. Alla fine di ogni canzone dovevamo votare attraverso degli Smartphone forniti dall’organizzazione con un voto da 1 a 10». Al termine dell’esibizione, sullo schermo del dispositivo compariva un tastierino numerico e, una volta premuto il numero corrispondente al voto, lo schermo diventava nero, segno che la votazione era andata a buon fine. Peccato che questo ‘miracolo elettronico’ si sia verificato solo per la prima esibizione, quella di Dolcenera.

Sebbene a tutti i giurati fosse stato spiegato il funzionamento degli Smartphone e anche assicurata l’impossibilità che si verificassero guasti, «subito dopo la prima votazione il sistema è andato in tilt e poi si è proceduto col sistema cartaceo,  racconta Antonio,  che continua: «Evidentemente nella confusione non hanno ritirato qualche foglio e così hanno deciso giustamente di annullare la votazione e di farla il giorno seguente».

Nelle tre ore precedenti all’annuncio di sospensione della gara da parte di Morandi, «si cercava di riparare all’inconveniente – dice il nostro giurato – ma non ci si è riusciti». In un primo momento le schede precompilate fornite ai giurati si sono rivelate insufficienti, così si è passati ai semplici fogli di carta bianca e alle penne con cui scrivere il nome dell’artista e il voto assegnato. Dopo la performance di Celentano, gli assistenti di galleria hanno comunicato ai giurati che sul loro foglio dovevano scrivere anche il nome per assicurare la trasparenza del voto e, più tardi ancora, aggiungere a tutto questo il codice presente sul pass di ognuno.

«Al di là di questo problema – aggiunge Antonio – l’organizzazione era ottima, tant’è che i giurati sono arrivati al Teatro Ariston tutti insieme, senza avere contatti con nessun altro. È stata un’esperienza sicuramente divertente».

Alessandra Morgese