Il restauro è stato realizzato grazie al progetto “I Luoghi della Memoria”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito delle Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. I lavori sono stati coordinati dall’Unità Tecnica di Missione (UTM) in cooperazione con la Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Puglia, con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici della Puglia e con il Comune di Bari.

Il monumento, unico esempio in Puglia di statua equestre dedicata a un sovrano, costituisce un’altissima prova dello scultore Filippo Cifariello per il grande valore plastico e per il senso complessivo di dinamicità: eseguita in bronzo, la statua poggia su un basamento lapideo decorato da fregi neorinascimentali in marmo realizzati dallo scultore toscano Antonio Bacci.

La statua, per la sua collocazione, è stata per lungo tempo esposta a un aggressivo “aerosol marino”, che ha determinato l’accelerazione del deterioramento del bronzo: attraverso il restauro si è intervenuto principalmente sull’alterazione cromatica, sono state eseguite accurate operazioni di pulitura, manutenzione delle superfici e di stuccatura delle fessurazioni completate da un trattamento anticorrosivo.

La città di Bari rese omaggio a re Umberto I di Savoia, assassinato a Monza il 29 luglio 1900, dedicandogli un monumento equestre affidato al più affermato scultore pugliese dell’epoca, Filippo Cifariello (Molfetta 1864 –Napoli 1936).

La realizzazione dell’opera fu ritardata da problemi finanziari (un episodio divertente ed emblematico riguarda la coda del cavallo del monumento trattenuta nella fonderia romana fino a poco prima dell’inaugurazione per costringere il sindaco di Bari al pagamento di almeno una parte del dovuto) e l’inaugurazione avvenne in pompa magna  l’11 giugno 1905 alla presenza di re Vittorio Emanuele II e della regina Elena.

(Comunicato del Comune di Bari)