Il suono è una vera e propria forma di comunicazione. Distinguere i suoni, saperli classificare, usare, codificare e riprodurre è un modo fondamentale per costruire relazioni, entrare in contatto con gli altri, comunicare. Non riconoscere un suono limita la percezione, la conoscenza, le possibilità di connettere le situazioni. Proprio su questo principio basilare della comunicazione si basa l’ultima pubblicazione delle edizioni la meridiana: Ascolta il mio suono. Giochi sonori per la prima infanzia (collana partenze, pp. 56, Euro 13,50).
Il volumetto nasce dall’esperienza diretta di Armida Carminati e Marzia Dorini svolta nei nidi, negli spazi gioco e nei centri della prima infanzia, dunque a stretto contatto con i bambini. In questi contesti le autrici – rispettivamente educatrice e psico-pedagogista – hanno strutturato delle situazioni in cui facilitare i bambini nella sperimentazione dell’area del suono. Perché non è scontato saper usare al meglio l’udito, soprattutto oggi che i rumori riempiono ogni attimo e spazio delle nostre giornate. E allora come si può ascoltare in modo tale che l’udito sia allenato alla percezione corretta dei suoni e quindi agevoli la nostra relazione con il mondo? Come educare allora all’ascolto i bambini, i più facilmente educabili alla percezione dei suoni più istruttivi e stimolanti?
Questo libro suggerisce esperienze che si possono fare con i più piccoli in contesti quali i nidi, gli spazi gioco, i centri prima infanzia, ma anche a casa per esercitare al meglio l’udito, sollecitarlo in maniera tale che la loro creatività e capacità di relazionarsi con il mondo vengano liberate. Non si tratta di un testo di ricerca, spiegano le autrici nell’introduzione, ma «la presentazione di una proposta esperienziale da parte del gruppo di lavoro della nostra Cooperativa», esperienza che è partita dall’osservazione diretta dei bambini rapiti da suoni e rumori che essi stessi sperimentavano utilizzando materiale semplice e che è continuata assecondando e lavorando sulle loro inclinazioni.
La costruzione degli oggetti sonori, le canzoncine o le filastrocche suggerite, gli esercizi e i giochi proposti educano a sentire non solo con le orecchie ma anche con il corpo tutto. Tutto ciò permette loro di stringere una relazione ancora più forte con l’ambiente e le persone, e, di conseguenza, a crescere più sani.
 
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Antonella Lucanie
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