Dante attraversa la porta infernale formata dai corpi dei dannati e si trova in un nuovo mondo dove le anime nuotano nel limbo, volano nel buio creando figura misteriose nello spazio dove le regole della fisica sono abolite e le anime impazzite dal dolore camminano sui muri e saltano sui soffititi.

Questa è la sinossi di “Inferno”. Sul palco, sei danzatori (Mariana Porceddu, Patrizio Di Diodato, Chiara Verdecchia, Valeria Carrassa, Maria Chiara Di Niccola, Carim Di Castro) che sembrano “volare” e librarsi nello spazio. Sembrano perchè in realtà sono aiutati da un complesso meccanismo di funi, elastici e cavi invisibili (tranne in una scena) agli occhi degli spettatori.

Il risultato: una serie di “quadri” viventi, di fotogrammi, raffigurazioni di cerchi, ruote e stelle “umane”. I personaggi, tutti i protagonisti dell’Inferno dantesco: Paolo e Francesca, Minosse, Anteo, il conte Ugolino, Ulisse, Pier delle Vigne. In aiuto allo spettatore, per comprendere il “testo”, alcuni versi declamati da una voce fuori campo.

Danza ma soprattutto mimica, per le oltre 15 coreografie dello spettacolo, che solo nella prima e nell’ultima hanno impegnato tutti i danzatori contemporaneamente. Settanta minuti molto suggestivi anche se a volte un po’ ripetitivi.

Prossimo appuntamento con la Camerata musicale barese e il teatro Danza, sabato 25 febbraio al Petruzzelli con Compagnia Antonio Gades in “Bodas de Sangre”. Info:www.cameratamusicalebarese.it ; tel: 080 5211908

Una scena dell'”Inferno”: