Il sindaco Michele Emiliano ha formalmente consegnato l’immobile a Mark Golovkov, direttore delle Istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, alla presenza dell’ambasciatore della Federazione Russa a Roma, Aleksej Meshkov. In rappresentanza della diocesi di Bari-Bitonto e della Basilica di San Nicola, c’erano il direttore dell’Ufficio ecumenico don Angelo Romita, lo storico di San Nicola, padre Gerardo Cioffari e padre Santo Pagnotta. Ammessi solo pochi giornalisti.

Mancanza totale di partecipazione della cittadinanza. Un clima molto diverso da quello del 14 marzo 2007 per il vertice fra l’allora premier Romano Prodi e il presidente russo Vladimir Putin, nel quale si stabilì la donazione dell’antica chiesa in cambio dell’acquisizione dell’ex caserma Rossani da parte dello Stato. Una strana permuta in cui a guadagnarne fu solo il Patriarcato ortodosso.

I cittadini di Carassi si sono visti sottrarre, poco alla volta, locali della VI circoscrizione, con conseguente spostamento prima dell’ufficio anagrafe in alcune aule della vicina scuola elementare Carlo del Prete e successivamente i restanti uffici nei più lontani locali di via Truppi (Mungivacca), con un costo annuo di affitto di 11mila euro. Ultimo esproprio con sfratto immediato quello della biblioteca di quartiere e del centro famiglia, che praticamente chiuderanno.

Bisognerà aspettare la realizzazione del Pirp di san Marcello e la riqualificazione dell’area ex Rossani per rivedere riconsegnati questi importanti servizi ai cittadini. E i tempi sono lunghi. Questo il motivo dell’indifferenza e freddezza dei residenti? Nel frattempo procedono i lavori di restauro del tetto del convento, questa volta a spese esclusiva del Patriarcato.

Salvatore Schirone