“Stiamo facendo tutto il possibile per trovare una nuova abitazione lontana da Torremaggiore, dove lei non vuole assolutamente tornare a vivere“. Lo rende noto l’avvocato Michele Sodrio, legale di Tefta Malaj (39 anni), la donna sopravvissuta alla strage avvenuta a Torremaggiore nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorso, insieme al figlio di 5 anni, Leonardo. Entrambi sono reduci della furia assassina del marito di Tefta, il panettiere albanese Taulant Malaj (45 anni), che ha ammesso di aver ucciso a coltellate il presunto amante della consorte, Massimo De Santis (51 anni) – titolare di un bar di Torremaggiore, e vicino di casa della coppia -, e la figlia di 16 anni Jessica, accorsa per salvare sua madre. Il tutto, inoltre, sarebbe stato filmato dal reo confesso in un video in cui ammette di “averli macellati”.

Tefta, a seguito delle 6 coltellate tra il torace e l’addome, subito ricoverata in prognosi riservata, è stata finalmente dimessa oggi, 18 maggio, e dopo essere uscita d’ospedale, si è ricongiunta al piccolo Leonardo, ospitato dagli zii paterni subito dopo la strage.

Ma non è solo la natura traumatica del duplice omicidio consumatosi nell’appartamento di via Palmiro Togliatti, a spingere la donna a voler fuggire da quella che una volta era casa sua; stando a quanto riportato da Sodrio, Tefta sarebbe al momento perseguitata sui social da alcuni haters, che la incolperebbero dell’accaduto, negandole la sua condizione di vittima di Taulant.

“Gli unici che stanno dando una mano in questo momento sono gli assistenti sociali minorili, intervenuti su disposizione del Tribunale per i minorenni di Bari, a tutela del piccolo Leonardo di 5 anni”, continua il difensore della sopravvissuta. Il legale si è poi appellato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Speriamo nel suo intervento sulla richiesta di cittadinanza italiana che Tefta ha avanzato già qualche mese fa”. La donna, infatti, che vive in Italia da più di 18 anni, afferma di sentirsi “perfettamente integrata” e “italiana nel profondo dell’anima”.