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Il 18enne Luigi Borracino, accusato dell’omicidio del 19enne Paolo Stasi ucciso con due colpi di pistola la sera del 9 novembre 2022, e il 21enne Cristian Candita, imputato di aver concorso al delitto, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere dinanzi al gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi. Borracino è difeso dall’avvocato Luigi Andriulo, mentre Candita e la compagna di Borracino, Marirosa Mascia, ai domiciliari con l’accusa di spaccio, sono difesi dall’avvocato Michele Fino. Solo ieri è emerso come Boraccino durante l’interrogatorio effettuato dai Carabinieri di Brindisi a dicembre, in quanto persona informata sui fatti, avrebbe confessato di aver commesso il delitto, affermando di non esserne pentito.

Borracino, all’epoca dei fatti minorenne, accusato anche di spaccio di droga, domani, 26 maggio, verrà chiamato a rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti alla gip del Tribunale dei Minori di Lecce Paola Liaci. Stando alle indagini il giovane sarebbe stato l’esecutore materiale dell’omicidio, in quanto si sarebbe prima nascosto sotto il sedile dell’auto guidata da Candita, per poi “da sconosciuto” presentarsi sotto casa della vittima a Francavilla Fontana con la scusa della consegna di alcune dosi di droga. Il 19enne a quel punto sarebbe sceso sul pianerottolo per poi essere sparato a sangue freddo.

Stando alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona i due accusati si sarebbero recati sul luogo del delitto 4 giorni prima, motivo per cui è stata loro contestata anche l’aggravante della premeditazione, in aggiunta a quella dei futili motivi riconducibili al fatto che il delitto si sarebbe consumato per un debito di droga di 5mila euro. Secondo gli inquirenti il presunto colpevole avrebbe inoltre avuto intenzione di ammazzare anche la madre di Stasi, indagata a piede libero per detenzione di droga, in quanto l’unica a suo parere in grado di far venir fuori la sua colpevolezza. Il gip del Tribunale di Brindisi ha escluso il coinvolgimento della donna nell’attività di spaccio.