Mio marito è un mostro. Fino a due anni fa ha molestato sessualmente la figlia. È successo diverse volte l’aveva toccata ma non abusata completamente“. Queste le dichiarazioni agghiaccianti rilasciate da Tefta Malaj, la moglie del panettiere albanese 45enne che ha confessato di aver ammazzato a coltellate Massimo De Santis, quello che credeva fosse l’amante della sua compagna, e la loro figlia Jessica di 16 anni. Tefta, dal sul letto nel reparto di chirurgia generale del Policlinico di Foggia e reduce da un’operazione delicatissima, ha raccontato la sua versione dei fatti ai microfoni dell’emittente televisiva albanese News 24.

La donna sopravvissuta alla furia omicida del marito, una strage probabilmente premeditata, ha spiegato con immenso dolore come la sua Jess, uccisa solo per aver tentato di difendere la madre, sarebbe stata abusata dal padre in svariate occasioni. “Se non lo ha denunciato è solo per non avere una brutta nomea”, ha affermato Tefta ed è proprio per questo che negli archivi delle Forze dell’Ordine non è presente alcuna denuncia nei confronti dell’uomo per molestie e maltrattamenti in famiglia. “Non rivolgeva più la parola al padre da ben due anni – ha continuato -. Ed è per questo che non solo le ha rovinato la vita ma l’ha anche uccisa”.

A dire di Tefta il marito avrebbe pianificato tutto e agito mentre tutti dormivano. Il fermo per Taulant è stato convalidato ieri pomeriggio, 10 maggio, dopo un’udienza in cui si è assistito alle lacrime dell’imputato. “La mia vita è finita“, ha detto dinanzi alla corte, crollando. L’uomo si trova adesso in carcere  Intanto l’accusa ha depositato ben 3 video che mostrano cosa è accaduto quella notte tra il 6 e il 7, in uno si vede proprio il momento esatto in cui Taulant ha accoltellato la figlia e ferito la moglie. Stando alla difesa il secondo genito di 5 anni, Leonardo, sarebbe stato risparmiato dal padre, nonostante la mamma del piccolo e i suoi legali sostengano un’altra versione. “Taulant ha preso il bambino con il coltello in mano e lo voleva ammazzare – ha raccontato la 39enne a News 24, spiegando di essersi precipitata lei stessa per salvarlo, di averlo preso in braccio e portato via. “Il bambino dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale. Poi, Taulant ha dato tanti colpi di coltello a me, non ricordo quanti”.

Faceva il video mentre dava calci e pugnalate con il coltello – ha proseguito la donna -. Jessica dormiva, ha sentito rumori e si è alzata. Lui nostra figlia non l’ha mai voluta”. Tefta ieri pomeriggio è riuscita finalmente a riabbracciare il suo Leonardo, accompagnato in ospedale dagli zii. Il quadro clinico della 39enne è in continuo miglioramento fortunatamente. “La paziente si presenta in buone condizioni generali e non ci sono segni di complicanze postoperatorie e aa ripreso l’alimentazione”, hanno spiegato i sanitari. Tefta è costantemente seguita anche dal tema di psicologi ospedalieri del Policlinico Riuniti di Foggia.

Le dichiarazioni del fratello di Taulant Malaj

Gli inquirenti hanno interrogato anche Quemal Malaj, il fratello del reo confesso, che ha raccontato come non fosse assolutamente a conoscenza di relazioni extraconiugali. “Mio fratello non mi ha mai riferito di essere tradito tantomeno mi ha riferito quelle che erano le sue intenzioni”. “Il nostro rapporto è stato sporadico nelle frequentazioni – ha spiegato l’uomo – quindi ognuno di noi non conosceva la situazione familiare dell’altro, il nostro rapporto si fermava al saluto e a qualche frequentazione sporadica”.

Quemal ha raccontato di esser stato contattato dal fratello su Messenger dopo il duplice omicidio e che lo avrebbe informato di aver ucciso 3 persone. “Mio fratello si presentava abbastanza tranquillo – questo quanto emerge dalle deposizioni – ed aveva le mani insanguinate e riferiva ancora una volta: questo è l’amante e l’ho ucciso“.