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Il ciclone tunisino proveniente dal Nordafrica sta provocando danni e disastri in Emilia Romagna, con alluvioni, allagamenti in 23 comuni, esondazioni di ben 14 fiumi e basse temperature. Al momento si contano 3 morti e 4 dispersi in Provincia Forlì-Cesena.

Ci potranno essere nuove esondazioni – commenta Irene Priolo, l’assessora alla Protezione Civile – ha piovuto fino a 500 millimetri, che ha coinciso anche con la mareggiata sula costa, i fiumi non riescono a scaricare, è oggettivamente un evento doloroso ma ancora molto difficile da gestire”.

Di conseguenza è stato diramato lo stato di allerta rossa sulle coste e sui rilievi romagnoli e le autorità, così come le istituzioni, raccomandano di non uscire di casa se non per motivi urgenti. Titti Postiglione, vicecapo del dipartimento della Protezione Civile, spiega che “la situazione della viabilità è complessa, con molte strade allagate”; “gli spostamenti sono difficili se non con mezzi attrezzati, ci sono problemi anche sulla viabilità nazionale – prosegue -. Bisogna ascoltare le indicazioni, le operazioni di soccorso possono essere complesse e mettere a rischio i soccorritori”.

I treni che portano da Bologna fino a Rimini o Ferrara al momento sono sospesi o cancellati, così come molti viaggi sulla linea ferroviaria che si sviluppa lungo l’Adriatica. Le scuole delle zone colpite dalle alluvioni ed esondazioni sono state chiuse. L’A14 adriatica direzione Bologna-Padova e Forlì e Rimini è stata chiusa in alcuni suoi tratti. Alcune strutture sono state fatte evacuare per precauzione, tra queste c’è anche il paddock nell’autodromo, “Enzo e Dino Ferrari” di Imola. Per ora il Gran Premio di Formula Uno non è stato annullato.

“Tutto quello che andava fatto è stato fatto, 6 colonne mobili regionali sono presenti in Emilia Romagna, circa 5mila sono le persone evacuate alcune per prevenzione altre per evacuazione coatta altre volontaria – spiega il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ai microfoni di Radio 24 -. Ma potrebbero anche essere di più. Siamo pronti a intervenire come governo. Già abbiamo deliberato 10 milioni per le prime spese e le prime urgenze. Poi va fatta una ricognizione attenta sugli argini da ricostruire e il sistema idraulico da modificare”.

Fiumi in piena

Sono straripati 14 fiumi nella Regione Emilia e molte persone sono state costrette a salire sui tetti delle loro case per evitare di essere trascinate dall’acqua. A Faenza, i fiumi Marzeno e Lamone sono esondati, scorrendo nel centro abitato. In alcune zone della città manca la corrente elettrica e le linee telefoniche sono intasate. Vi sono tantissimi sfollati che verranno accolti dal Comune presso il Palazzo del Podestà, struttura usata di solito per esposizioni culturale.

Stessa situazione a Forlì, dove il fiume Montone è straripato, causando la morte di una persona; pare si tratti di un uomo che abitava nei pressi del fiume assieme a sua moglie, messa in salvo dai soccorritori. Anche a Cesena è esondato il Savio; qui un uomo è morto, mentre sua moglie risulta dispersa, si tratta di una coppia di agricoltori, impegnata nella produzione e raccolta di erbe aromatiche. È stata la loro figlia 33enne a contattare i Vigili del Fuoco, preoccupandosi di non averli visti rientrare a casa.

A14 allagata, i tratti chiusi

Autostrade ha reso noto come sull’A14 l’acqua abbia ormai raggiunto il piano viabile. Per questo motivo, è stato necessario chiudere temporaneamente al traffico i seguenti tratti autostradali:

  • A14 Bologna – Taranto, tra il bivio con la A13 e Forlì in direzione
  • Ancona e tra Rimini Nord e Faenza in direzione Bologna;
  • D14 Diramazione di Ravenna, in entrambe le direzioni; la diramazione di Ravenna rimane percorribile dai mezzi di soccorso.

Sono temporaneamente chiuse le stazioni:

  • Bologna San Lazzaro, in entrata verso tutte le percorrenze;
  • Bologna Casalecchio, in entrata verso la A14 Bologna – Taranto;
  • Forlì, in entrata e in uscita verso e da tutte le percorrenze;
  • Pesaro, in entrata verso Bologna e in uscita da Ancona.

Autostrade per l’Italia ha attivato il proprio piano di gestione delle emergenze che prevede il coinvolgimento di oltre 100 uomini e 50 mezzi di soccorso, sono in arrivo ulteriori aiuti dalle Direzioni di Tronco di Firenze e di Fiano Romano.

Situazione critica anche in altre regioni

Oltre, all’Emilia-Romagna, anche le Marche sono in condizioni critiche. Pesaro è allagata per l’esondazione del torrente Genica ed è in piena il fiume Foglia. A Senigallia, il Misa non ha provocato molti danni, ma al momento rimangono chiusi negozi sul lato del fiume.

Anche in Abruzzo, nei pressi di Pescara, le strade sono invase dal fango, così come Alento e Osento sono in zona rossa per l’interruzione della rete. Le piogge hanno raggiunto anche il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto, creando diversi danni. A Venezia è tornata l’acqua alta e il Comune ha attivato per questo le barriere mobili del Mose per proteggere la città.