La Procura dei minori di Bari ha chiuso oggi le indagini nei confronti della madre barese di 46 anni, che nel 2021 avrebbe aggredito insieme alla figlia 15enne, una studentessa dell’Istituto Ettore Majorana, nel quartiere barese San Paolo (Bari), così come le indagini per i presunti atti di bullismo che avrebbero costituito il movente dell’assalto.

Le due, da quanto riportato, avrebbero deciso di farsi giustizia da sole, in seguito a presunti atti vessatori che la giovane vittima, all’epoca 16enne, avrebbe indirizzato all’altra figlia della donna, sua compagna di classe. Secondo le ricostruzioni, madre e figlia, dopo aver fatto irruzione nella classe in cui la giovane stava tenendo lezione, l’avrebbero prima insultata, e successivamente aggredita con “pugni e schiaffi”, colpendola gravemente al naso. La ragazza, a seguito di tale plotone d’esecuzione, avrebbe riportato fratture al naso e una prognosi di 30 giorni.

Si attendono quindi aggiornamenti sulla vicenda, che oltre a presentare un surreale contorno degno del “Far West”, evidenzia un rapporto sempre più debole tra famiglia e ambiente scolastico, in cui l’autorità di insegnanti e presidi sembrerebbe surclassata dall’orgoglio di alcuni genitori – quando non dalla vera e propria sete di vendetta -.            Così, oltre alle numerose iniziative che le scuole italiane promuovono nella lotta contro il bullismo e ogni forma di prepotenza nelle classi e fuori dalle mura scolastiche, è necessario che anche le famiglie si impegnino ad agire coerentemente con quell’ideale di giustizia tanto rivendicato. E, ancora una volta, risulta evidente quanto sia necessario farlo insieme.