Il Quotidiano Italiano Bari

Questa mattina, 3 maggio, si è svolta l’udienza nell’aula bunker di Bitonto che ha visto il rinvio a giudizio per 12 agenti di Polizia Penitenziaria e infermieri in servizio al carcere di Bari, imputati di aver torturato il 27 aprile 2022 un detenuto affetto da patologie psichiatriche. La decisione è stata presa dalla gup Rossana De Cristofaro.

Tra gli accusati si contano 11 poliziotti, di cui 3 sono ai domiciliari e 6 sono stati sospesi fino a 12 mesi nel novembre 2022. La Procura contesta agli agenti non imputati di tortura di non aver, però, fermato nè denunciato tali brutali violenze.

Il processo inizierà il 21 giugno. Intanto, il magistrato ha ammesso al processo con rito abbreviato 3 accusati che ne avevano fatto richiesta, ovvero il sovrintendente di Polizia Penitenziaria Domenico Coppi, l’agente Roberto Macchia e il medico Gianluca Palumbo.

Sono in totale 6 gli agenti che avrebbero torturato un detenuto 41enne che aveva poco prima incendiato un materasso nella sua cella. Stando all’accusa gli atti violenti pare siano cominciati nel tragitto dell’uomo tra la sua stanza di detenzione e l’infermeria. Negli atti giudiziari si legge che “il personale sarebbe intervenuto con violenze gravi e agendo con crudeltà”, in primo luogo buttando il detenuto sul pavimento, per poi pestarlo con calci e schiaffi su schiena, torace, fianchi e volto. Il 41enne sarebbe anche stato “sottoposto per circa 4 minuti a un trattamento inumano e degradante”.

Stando alle ricostruzioni sembrerebbe che uno dei poliziotti imputati, avrebbe immobilizzato il detenuto, mettendosi di peso sui suoi piedi.

Gli operatori sanitari saranno processati per omessa denuncia. Sul medico, che ha scelto l’abbreviato, pende l’accusa anche di falso in atto pubblico per non aver refertato le ferite riportate dal detenuto. L’inchiesta è stata guidata dal procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa e dalla sostituta Carla Spagnuolo.