I famigliari di Ivan Ciullo, il dj salentino trovato impiccato a un albero di ulivo all’alba del 22 giugno 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo, in provincia di Lecce, hanno chiesto la riapertura del caso ma con un nuovo pm. Il motivo della riapertura è da tempo sempre lo stesso: per la Procura si trattò di suicidio, per i periti della sua famiglia di omicidio per strangolamento. Ma a cambiare, per adesso, sarà solo il pm, il terzo.

Motivo della sostituzione del pm

Nei giorni scorsi i legali dei famigliari di Ciullo hanno avanzato al procuratore capo di Lecce richiesta di sostituzione del pubblico ministero Maria Vallefuoco perché il magistrato risulta parte offesa in un processo in corso davanti al tribunale di Potenza per una presunta aggressione subita nel suo ufficio nel settembre 2019. Si tratta di un procedimento penale in cui sono imputati i genitori di Ivan, Rita Bortone e Sergio Martella. Per questo, secondo i legali richiedenti, il magistrato avrebbe dovuto astenersi già da tempo per incompatibilità personale. Lo scorso 7 marzo, infatti, il procuratore ha comunicato l’astensione del pm annunciando l’assegnazione del procedimento a un altro magistrato, il terzo, che dovrà occuparsi del caso.

Al nuovo pm toccherà il compito di presentare le proprie deduzioni sulle risultanze dell’incidente probatorio in cui i periti del gip hanno avvallato l’ipotesi suicidaria sostenuta dalla Procura, mentre quelli della famiglia sono arrivati a una diversa conclusione.