Cosima Campobasso, 72enne leccese, il 12 luglio 2021 si è recata nell’ospedale di Galatina con sua figlia Tiziana Leone perché avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento di cataratta e non avrebbe mai immaginato che sarebbe caduta lì a bordo di una sedia a rotelle, su una rampa all’ingresso della struttura sanitaria, fratturandosi un piede e finendo per morire dopo l’intervento ortopedico. “Mia madre è entrata in ospedale per la cataratta ed è uscita senza vita, qualche giorno dopo. Attendo ancora una risposta dalla Asl di Lecce, da un anno e mezzo”. Tiziana, assistita dal suo avvocato Marcello Rizzo Affinito, non trova pace e ricostruisce i drammatici fatti grazie ai referti ospedalieri raccolti.

La 72enne, stando alla documentazione sanitaria, sarebbe morta a causa di “un’aduna embolia polmonare acuta, con shock cardiogeno da cuore polmonare acuto”. Al momento i parenti hanno chiesto solo un risarcimento alla Asl di Lecce, non avviando un procedimento penale che potrebbe durare anni, visti i tempi della giustizia italiana. La famiglia ha fornito una consulenza di parte da cui si evince che l’attesa dell’intervento, considerate le condizioni di salute della paziente affetta da obesità, potrebbe aver concorso nel determinare poi il decesso. L’Asl ha spiegato che sono state avviate tutte le verifiche sul caso.

La vicenda

“Quel giorno l’ho accompagnata in ospedale, a Galatina, per rimuovere la cataratta. E allora è iniziata l’odissea. Ho parcheggiato, ho chiesto assistenza. Mi è stata data una sedia a rotelle e ho dovuto trasportarla su e giù per i reparti autonomamente. Senza l’aiuto di nessuno”, ha raccontato la figlia di Cosima. “Per varie ragioni non è stato poi possibile effettuare l’intervento quel giorno – ha proseguito -, ci hanno consigliato di spostarci al Vito Fazzi di Lecce. Allora, spingendo la carrozzina, mi sono diretta verso l’auto posteggiata in ospedale attraverso una rampa che si trova all’ingresso della struttura. La carrozzina ha preso velocità, siamo andate a sbattere contro un dissuasore”.

Poi il ritorno in Pronto soccorso e da quel momento tutto sembrerebbe sia andato nel peggiore dei modi. “Ho atteso a lungo, per le radiografie. Poi mamma è stata trasportata in ambulanza a Copertino, perché lì c’è il reparto di ortopedia. Hanno fatto altre analisi, l’hanno rimandata a Galatina per il tampone, poi di nuovo a Copertino, ma non è stato possibile procedere subito con l’intervento chirurgico”. La 72enne aveva riportato, stando al referto, “una frattura-lussazione tarso metatarsale e imponente edema del piede con modesta cianosi all’alluce“, diagnosi che necessitava “di ricovero per trattamento chirurgico da eseguire con relativa urgenza”. Peccato che il posto letto per Cosima in quel presidio ospedaliero non ci fosse, motivo per cui la donna è stata riportata a casa con un’ambulanza privata. Dopo ben 4 giorni dalla caduta l’anziana è stata richiamata dal nosocomio di Galatina per essere sottoposta all’intervento ortopedico. “Solo il 16 luglio ci contattano. Mia madre è stata portata in sala operatoria, da cui è però uscita senza vita“.