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Un’operatrice sanitaria sembrerebbe abbia derubato pazienti in gravissime condizioni, questa l’accusa a chi in ospedale dovrebbe proprio aiutare chi soffre. Il 19 settembre prossimo, dinanzi al giudice Alessandra Sermarini, si svolgerà l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Massimiliano Carducci. Sul banco degli imputati ci sarà la 46enne di Lecce, operatrice socio sanitaria, accusata di aver commesso furti ai danni di pazienti arrivati all’ospedale Vito Fazzi in condizioni di salute molto gravi.

I due episodi incriminati

Secondo quanto sarebbe emerso dal lavoro degli agenti, sarebbero stati diversi i casi avvenuti nel nosocomio leccese. In particolare, all’operatrice sanitaria vengono contestati due episodi. Sono stati i poliziotti della Squadra mobile a raccogliere elementi nei confronti dell’imputata, contestando i reati di furto pluriaggravato, illecito utilizzo di carte di credito e furto con strappo aggravato. In particolare, un prelievo di circa 500 euro dal conto di un uomo e lo strappo di una collanina dal collo di una donna. Il lavoro degli investigatori è cominciato all’inizio dello scorso anno e, stando agli accertamenti, sembrerebbe che la donna, approfittando delle gravi condizioni di salute di alcuni ricoverati, si sia impossessata di alcuni loro effetti personali di valore, denaro e carte di credito utilizzate poi per effettuare “prelievi fraudolenti” dagli sportelli bancomat.